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Shakespeare in Rome

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Shakespeare in Rome

I testi teatrali del grande drammaturgo inglese ambientati a Roma. Una mostra da leggere, da vedere, da sentire. Alla Casa dei teatri di Roma dal 12 giugno al 28 settembre.
Gloria Bondi

   

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Dal 12 giugno al 28 settembre 2008 alla Casa dei Teatri di Roma è possibile visitare la mostra “…Shakespeare in Rome…” sui  testi teatrali del grande drammaturgo inglese ambientati a Roma: Tito Andronico (1592), Giulio Cesare (1599/1600), Antonio e Cleopatra (1606/1607), Coriolano (1607/1608) e Cimbelino (1609/1610). Un percorso critico all’interno della creatività shakespeariana e della sua idea di Roma attraverso foto, registrazioni audio e video, citazioni e stralci di copioni.

Tito Andronico  

La mostra, a cura di Nicola Fano per Eskimo, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma d’intesa con il Municipio Roma XVI, dalle Biblioteche di Roma, dall’ETI-Ente Teatrale Italiano, con il contributo di Radio Scrigno, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Roma Multiservizi.

Shakespeare

Modello del rapporto “perfetto” fra società e politica, nella Roma raccontata da Shakespeare si riflettono i temi eterni del conflitto fra interessi individuali e collettivi. È noto che Shakespeare costruì le sue trame romane basandosi sulle Vite parallele di Plutarco in una preziosa traduzione inglese della fine del Cinquecento. Grazie al raffronto tra la lettura di questi cinque testi e le parole di Plutarco si possono persino cogliere importanti particolari sul metodo creativo di Shakespeare e si può capire che uso egli facesse delle sue fonti e della sua fantasia. In mostra si trovano alcune tra le battute più significative del repertorio e i riferimenti diretti e immediati ai testi di Plutarco. E ci sono anche le testimonianze iconografiche di alcuni fra gli allestimenti più significativi, realizzati dagli anni Cinquanta del secolo scorso a oggi.

   

In questa galleria di immagini, in modo particolare, si rivela una stilizzazione di Roma (fra antico e postmoderno) molto caratteristica del mito che essa ha prodotto nell’immaginario di questi decenni. In una sorta di piccolo Globe Theatre simbolicamente ricostruito dentro la Casa dei Teatri, grazie ad un tecnologico tappeto di immagini al posto del palcoscenico, il visitatore ottiene l’immagine precisa del contrasto classico-postmoderno da cui l’esposizione prende il via. Lungo il percorso della mostra è possibile ascoltare - grazie al contributo di Radioscrigno, struttura di Radio Rai che si occupa della diffusione dei documenti audio storici - un montaggio di brani dalle registrazioni di alcuni spettacoli: Il Giulio Cesare (regia di Giorgio Strehler. Registrazione effettuata nell’agosto del 1954, con interpreti del calibro di Ivo Garrani - Giulio Cesare, Giorgio De Lullo - Marco Antonio, Tino Carrano - Bruto, Romolo Valli – Cassio e Marcello Moretti - Pompilio Lena).

Coriolano

Antonio e Cleopatra per la regia di Virginio Puecher, con una registrazione effettuata nel giugno del 1958. Interpreti: Tino Carrano - Antonio, Franco Graziosi - Ottavio, Valentina Fortunato - Cleopatra, Enzo Tarascio - Domizio Enobarbo, Cesare Polacco – Agrippa, Delia Bartolucci – Iras e Ferruccio Soleri - Eros). Coriolano, infine, per la regia di Giorgio Strehler. Trasmissione effettuata nel gennaio del 1958, con interpreti: Tino Carrano - Coriolano, Antonio Battistella - Menenio Agrippa, Wanda Capodaglio - Volumnia, madre di Coriolano e Franco Graziosi - Tullio Aufidio.
Gloria Bondi

Antonio e Cleopatra