Ha più la taglia di un’indossatrice così alta, sottile e sofisticata che da impegnato direttore di festival. Ma l’aspetto non deve trarre in inganno, Debora Joung infatti, l’affascinante direttore del Taormina Film Festival è una farfalla dalle ali di ferro che non ha mia accettato un no come risposta. Famoso critico internazionale proviene da Variety, la Bibbia dell’informazione cinematografica e adesso ….?
Mariangiola Castrovilli

“E adesso capo critico internazionale del The Hollywood Reporter, con sempre più da fare. Comunque penso che i critici siano i migliori direttori di festival, visto che al centro  di tutto c’è la selezione di film, che connoteranno poi l’identità e la personalità di un festival di cinema”.

Deborah, a  festival appena concluso vogliamo tentare un bilancio di questa settimana di cinema a gogò?
“Direi molto positivo. Sono contenta che in questa settimana targata 2008 ci sia stato un ritorno del pubblico giovane per Campus Taormina, la nuova sezione che ha visto 370 studenti delle università di Catania, Messina e Palermo presenti tutti i giorni per incontri con la nuova generazione di attori italiani e stranieri come Alessio Boni, Nicoletta Romanoff, Valeria Solarino, Filippo Nigro, Luigi lo Cascio e Jordi Molla protagonisti certo, ma anche testimoni di prima mano su come si fa cinema oggi”.

Non solo, mi sembra che ci sia stato spazio anche per gettare le basi per un possibile…mercato…
“Si, in effetti ne abbiamo avuto un primo vero assaggio qui a Taormina con 25 buyers, distributori e direttori di prestigiosi festival di cinema da tutto il mondo che hanno accettato il nostro invito per conoscere  il nuovo cinema siciliano in “Spazio Taormina – Sicilian Film Commission”.

La cinematogafia turca ospite d’onore del festival con i suoi lavori più significativi, è stata una selezione difficile?
“Il focus sulla Turchia è stato un vero, grande successo: 9 film, 20 personalità del cinema turco presenti a Taormina, hanno confermato la nuova identità mediterranea del festival grazie anche alla  scelta effettuata con l’aiuto del noto critico turco Atilla Dorsey di tanti bei film degli ultimi 3 anni, hanno fatto si che un  pubblico numeroso abbia seguito questa interessante sezione”.

A proposito di difficoltà com’è stato quest’anno di transizione…politica riuscire a fare un festival che fosse all’altezza….?
“Abbiamo lavorato in un grande vuoto politico, senza un governo regionale o nazionale e senza un sindaco di Taormina a guidare il Comitato Taormina arte che organizza il festival. Un vero incubo – spiega la Direttrice del Festival - dal quale siamo usciti a testa alta, un po’ per miracolo.