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Ferzan Ozpetek a Taormina |
Quella di Ferzan Ozpetek è stata forse la Lezione di Cinema più scandita da applausi di tutta la settimana qui alla 54 edizione del Tao Film Fest. Il pubblico di giovani che vengono anche dall’estero per assistere a queste lezioni diventate ormai un irrinunciabile must, sempre entusiasta verso attori e registi che si sono passati il testimone sul palco della sala A del palazzo dei Congressi, ha semplicemente adorato Ferzan Ozpetek per la sua maniera semplice di comunicare che, come nei suoi film, arriva subito al cuore. Mariangiola Castrovilli |
Ferzan Ozpetek |
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Seduto con non chalance sull’ultimo gradino del palcoscenico per essere più vicino al suo pubblico dopo la proiezione de La finestra di fronte che a giudicare dallo strascico di intensa commozione a cinque anni di distanza ha colpito ancora, simpatico e sincero come sempre entra subito in argomento “Ho rivisto con voi gli ultimi dieci minuti che mi hanno riportato indietro al periodo magico di quando lo stavamo girando”. |
Ferzan Ozpetek |
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La tua infanzia? “Bellissima e a cui non cambierei una virgola, nemmeno i momenti drammatici. Ho 49 anni, da 31 vivo in Italia e vengo da una famiglia di donne…movimentate. Mia nonna matriarca dell’impero ottomano si è sposata 2 volte, anche mia madre due e mia sorella quattro… Belle anche le sofferenze che raccontavo all’analista…”. |
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Ferzan Ozpetek con Valeria Golino |
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Cosa c’era che non andava? “Dopo Harem Suare ed anche dopo Le fate ignoranti mi sentivo fallito, depresso. L’analisi mi ha molto aiutato e adesso da quasi due anni cammino con le mie gambe”. |
Ferzan Ozpetek |
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Come nasce il tuo grande amore per il Cinema? “Avevo 7 anni quando andai a vedere Cleopatra. Fu un amore a prima vista. Da allora vedevo tre film al giorno e la mia unica preoccupazione era come trovare i soldi per pagarmi il biglietto e come diventare regista. |
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Locandina del film 'Saturno Contro' |
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Dopo il liceo a 18 anni arrivo in Italia dove mi iscrivo alla Sapienza e all’Accademia Silvio D’ Amico e naturalmente anelavo di buttarmi in campo. Con Troisi ho fatto il mio primo film, portavo sul set te e caffè, e mi occupavo di accendere e spegnere le luci. Eravamo alla De Paolis girando un interno giorno. Quando uscimmo dopo aver spento per l’ultima volta le luci a fine scena, fuori era già buio. Mi prese una grande malinconia, e di li capii il senso del cinema”. |
Ferzan Ozpetek |
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Insomma un apprendistato sul campo… “Si, a cui mi dedicavo completamente. Qualsiasi lavoro tu faccia, anche il più umile, diventa un incubo se non ci metti un po’ di passione. E proprio questa mia passione convinse Marco Risi a produrre il mio primo film Il Bagno Turco- Hamam. Ricordo che comprai i vestiti di scena con la mia carta di credito, dopo tre giorni avevamo finito la pellicola ed i pasti grazie a Dio li avevamo gratis perché ad Istambul nel ‘97 era ancora facile girare senza spendere cifre folli…”. |
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Ferzan Ozpetek con Pierfrancesco Favino protagonista del film 'Saturno contro' |
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E poi? “Poi la delusione, rifiutato a Venezia e a Berlino, viene invece un signore da Cannes che ci mette nella Quinzaine. Di lì comincia la mia vera vita”. |
Ferzan Ozpetek |
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I tuoi sono film corali con quasi sempre lo stesso nucleo, esigenze di lavoro o perché ti senti protetto dal gruppo? “E’ bellissimo girare con i tuoi amici e la bellezza è proprio nello stare insieme. Quando il film esce bello o brutto, amato o detestato prende poi la sua strada e quello che rimane è la piacevolezza di farlo. Certo i miei sono film corali, perché così è la mia vita. Una maniera per esorcizzare la morte, la vecchiaia, la solitudine. Sei ricco solo se hai amici veri. Ed i miei li cerco fuori del cinema”. Mariangiola Castrovilli |
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Ferzan Ozpetek con il cantante Neffa che ha realizzato il soundtrack di 'Saturno contro' |
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