Arriva puntualissimo col piglio sbrigativo del professore universitario come in effetti è quando non veste i panni dello sceneggiatore( Taxi Driver, L’ultima tentazione di Cristo, Toro Scatenato), o di regista (Il bacio della pantera, American Gigolo ,Mishima, Affliction). Stiamo parlando di Paul Schrader che la vita ha dovuto sudarsela e non poco prima di arrivare al successo . Mariangiola Castrovilli
Paul Schrader
Cresciuto in una famiglia di stretta osservanza religiosa(Chiesa riformista olandese), fino a 17 anni non aveva ancora visto un film. “Certo, il cinema esisteva ma per noi ragazzi era in un’altra dimensione…la nostra forma d’intrattenimento era la narrazione e se vuoi fare lo scrittore questa è la forma giusta per partire” inizia sorridendo Schrader la sua interessante Lezione di Cinema.
Paul Schrader
“Quando sul finire degli anni ‘60 vado all’università il mondo brucia, avvolto nelle fiamme della contestazione a tutti i livelli. D’estate mi trasferisco poi a New York per vedere solo film e di qui a Los Angeles per iscrivermi all’UCLA, l’università più quotata per lo spettacolo”. Ma non sono tutte rose, nella città degli angeli comincia infatti per il giovane Paul un periodo brutto. Si sposa e quando rimane senza soldi è costretto a dormire in macchina. Ha fame e sempre male allo stomaco. All’ospedale gli diagnosticano una brutta ulcera.
Paul Schrader
“Non parlavo con nessuno, girando solo in macchina ero diventato una specie d’autista e in ospedale mi sembrava di essere dentro una bara fluttuante” ricorda il regista.
Paul Schrader
“Fu proprio lì che nacque l’idea di Taxi Driver, scritta più come terapia che come sceneggiatura che infatti rimase a dormire un po’ nel cassetto. Con questa metafora volevo dare libero sfogo a tutto quello che avevo dentro. Se non l’avessi fatto sarei diventato io ..quel ragazzo”. “Zaino in spalla”riprende Schrader “ricominciai a girovagare per il Paese finendo poi per diventare sceneggiatore e regista” ma lo dice così, senza enfatizzare la ripresa dopo un lungo periodo di buio.
Paul Schrader
Come si arriva dalle parole alle immagini … ? “Nel mio metodo ormai perfezionato da molti anni per i miei corsi di sceneggiatura, le parole chiave sono due, Problema e Metafora. Sotto ogni storia di ossessioni c’è un problema, per esempio in Taxi Driver quello della solitudine, e la metafora è quella del tassista. La struttura è semplice, il vagabondare di questo ragazzo che non riesce a far innamorare la donna che desidera e non desidera quella che invece vuole lui”.
Paul Schrader
Dalla sceneggiatura alla regia? “ Bèh questo è stato il mio viaggio personale nel mondo del cinema. Quando arrivarono i primi soldi non li spesi in cose frivole ma sul lettino dell’analista per una mia incapacità di esprimere l’amore. Mi venne così in mente il gigolò, uno incapace di provare questo sentimento e di lì il film con Richard Gere”.
Paul Schrader con Lauren Bacall
Il futuro del cinema? “Il cinema tradizionale è praticamente finito. L’attuale calo del 40% sugli introiti suggerisce che vanno urgentemente trovate delle alternative che solo Internet può darci. Ecco, mi piacerebbe essere un pioniere del nuovo corso”. Mariangiola Castrovilli