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Visum incontra a Taormina il gotha del cinema italiano
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Aspettando la Notte delle Stelle che stasera vedrà riunito nella magica cornice del Teatro Antico tutto il Gotha de cinema Italiano e non solo premiato con i Nastri d’argento dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani,Visum ha incontrato Carlo Lizzani, Vittorio Storaro e Giuliano Gemma, tutti e tre onorati con il prestigioso Nastro alla Carriera. Mariangiola Castrovilli |
Il nastro d'argento |
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Primo Nastro in assoluto per Gemma mentre Storaro ne ha collezionati già un bel po’ a cominciare dal ‘65 e poi nel ‘67 “quando si chiamavano ancora menzioni” ricorda il nostro mago della fotografia, “prese per due documentari e poi subito dopo per il mio primo film Giovinezza, senza contare poi quelli guadagnati con registi come Bertolucci o Coppola…..”. |
Vittorio Storaro |
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La menzione del suo Nastro recita ‘Vittorio Storaro, il Caravaggio della cinematografia italiana….’ “Non bello, bellissimo che la spinta a questo omaggio alla carriera l’abbia dato proprio Caravaggio, da sempre un punto fermo nella mia vita. Mi piace poi che i Nastri mettano da sempre in risalto la professionalità italiana mentre i David di Donatello non si sono mai curati di film come per esempio Il the nel deserto o Il piccolo Budda di Bertolucci che pur con tutta l’equipe completamente italiana non sono stati presi in considerazione per i produttori stranieri”. |
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Vittorio Storaro - Francis Ford Coppola |
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Pane al pane con quel che segue, così Storaro, uno dei nostri maggiori talenti che tutto il mondo ci invidia, si toglie un sassolino dalla scarpa per poi proseguire sorridendo “Questo non è il mio primo riconoscimento alla carriera, tutti quelli già collezionati dimostrano di non essere un punto d’arrivo ma il proseguo di un ragionamento già fatto”. |
Vittorio Storaro |
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Dal canto suo Gemma ci ha detto di essere orgoglioso di questo Nastro che corona 50 anni esatti di carriera, infatti “la mia prima apparizione in Ben Hur risale al 1958. Trovo poi il massimo riceverlo nella splendida cornice del Teatro Antico, in una terra che amo profondamente e dove ho girato tre film importanti con un arco interpretativo molo vasto, dal ragazzo di strada de Un uomo in ginocchio di Damiani all’uomo di legge de Il prefetto di ferro al mafioso in Corleone”. |
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Giuliano Gemma |
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In quanto al Nastro alla carriera….? “Un riconoscimento che spero ne porti degli altri. Adesso però si fa meno cinema e più fiction, anche perché ci sono sempre meno ruoli. Sono ottimista, dopo la ventata di Cannes le cose dovrebbero andare meglio per il nostro Cinema….portandoci più lavoro….” conclude Gemma per cui il tempo sembra essersi fermato, bello e simpatico come sempre ed in forma smagliante. |
Giuliano Gemma |
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Lizzani invece accostando i Nastri agli Oscar ha commentato che una volta “in Italia si riconoscevano tutta una serie di talenti evidenziati dai vari film. Pensi che una mia prima nomination la ebbi nel ‘49 per la sceneggiatura di Riso amaro di De Santis. Li per lì non ci feci caso e la misi in un cassetto. Solo più tardi mi resi conto che era un riconoscimento molto…. ambito”. |
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Carlo Lizzani |
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E Hotel Meina….? “E’ un film importante che fa parte di un filone di storia con cui si potrebbe raccontare il 900 per cui sono molto contento che il mio Nastro alla carriera sia associato a questo film” Mariangiola Castrovilli |
Carlo Lizzani |
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