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Giovanni Fattori a Livorno

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Giovanni Fattori a Livorno

Nel centenario della morte, la sua città, Livorno, rende omaggio a Giovanni Fattori (1825-1908) con la più grande esposizione italiana, nei Granai di Villa Mimbelli e al Museo Fattori, fino al 6 luglio 2008. Le sezioni sono 20 e le opere tra oli, disegni e grafica circa 290. Curata da Andrea Batoni ha un catalogo Silvana editoriale.
Anna Camia

Giovanni Fattori: Bovi al carro, 1867 circa, olio su tela  

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Per il centenario della morte di Giovanni Fattori, molte sono le mostre in corso nelle varie città italiane, ma questa è giustamente la più esaustiva, essendo l’artista originario della città, pur avendo viaggiato e vissuto la maggior parte della vita a Firenze. Sono state concesse in prestito opere che non venivano esposte da decenni, moltissime di collezione privata, ospitate i due luoghi: 18 sezioni sono nei Granai e le 2 dedicate all’epopea risorgimentale, nei saloni di Villa Mimbelli.

Giovanni Fattori - Villa Mimbelli

 
Data la grandiosità di questa esposizione si è curato di far conoscere tutti gli aspetti dell’opera di questo pittore e tutte le sfaccettature della sua arte, considerando non solo le tematiche risorgimentali che non tutti sono propensi ad amare, ma la bellezza delle sue opere di paesaggio, di vita urbana, della ritrattistica, fino al periodo del suo isolamento.

Giovanni Fattori: Buoi al carro (carro rosso), olio su tela, cm 117 x 200

Sono inoltre state considerate le opere su carta e le belle incisioni che non tutti conoscono, onde dare la maggior conoscenza del suo operato. Da istituzioni museali italiane sono state concesse ben 39 opere e da collezioni private 127 pezzi, di cui ben 105 oli, e dal Museo Civico di Livorno, 62 disegni e 64 incisioni. Basterebbero queste cifre per parlare della grande produzione del Fattori, nei suoi periodi livornese, fiorentino romano, fino al Fattori del rinnovamento reale.

Giovanni Fattori: Bovi bianchi al carro, Olio su cartone, cm. 29 x 34

 
Tutto ciò senza tener conto delle tante opere esposte nelle altre mostre coeve. Dal 1864 è il momento della ritrattistica della quale fa parte  il ritratto della prima moglie Maria, in mostra, mentre della fine anni 1880 sono le opere di pittura idilliaca come quelle dedicate alla Maremma, al suo periodo di Castiglioncello presso la Famiglia Martelli

Giovanni Fattori: Artiglieri sul Lungarno

Del suo soggiorno romano è in mostra Campagna romana, tre studi per Mercato dei cavalli a Piazza Montanara, e il disegno Le ciociare. Molte le opere del periodo fiorentino. Del 1880 è la celebre opera Lo staffato. Ovviamente essendoci anche a Firenze un’altra importante esposizione, il famoso Autoritratto degli Uffizi, non è visibile, ma per la ritrattistica, ci sono in mostra altri pezzi.

Giovanni Fattori: La signora Martelli a Castiglioncello, 1867 circa, olio su tavola

 
Giovanni Fattori, artista schivo,con una vita sentimentale in un certo qual modo scandalosa per l’epoca, esordì con un pezzo di carattere storico, che è in esposizione, come Maria Stuarda al Campo di Crookstore, passando poi alla pittura storico-risorgimentale, per poi abbandonare il chiaroscuro romantico e dedicarsi alla pittura di macchia con un contrasto di luce e colore molto netto, come nella Rotonda Palmieri, esposto ora a Roma. Fattori dichiarò : “l’arte deve trovare ispirazione dalla natura e dall’impegno sociale”.
Anna Camia

Giovanni Fattori: Lo staffato, 1880, olio su tela