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La vita quotidiana tra gli animali di Rostand

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La vita quotidiana tra gli animali
di Rostand in una insolita
opera teatrale all’Argentina
Ricompare sulle nostre scene Edmond Rostand in una sua opera meno rappresentata Chantecler in un mirabile spettacolo di Armando Pugliese al teatro Argentina di Roma.
Carlo Vallauri
   

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L’autore, più noto per Cyrano, presenta, in questa originalissima commedia, un pollaio nel quale la società degli animali svolge la sua esistenza con caratteri non del tutto differenti da quelli che contraddistinguono gli esseri umani: necessità vitali, contrasti, invidia, ambizione, orgoglio sino al sentimentalismo nostalgico e ai rapporti di coppia.
   
Così gli spettatori assistono all’esplodere di desideri, rancori, complotti in una atmosfera vivace, resa giocosa e sfavillante dall’estro di un artista come Pugliese, nella traduzione di Enzo Moscato, adottata in un napoletano burlesco e sornione. Le scene sono di Andrea Taddei e i costumi scintillanti di Silvia Polidori.
 
Il gallo canterino domina nel pollaio, dove vivono le galline, la faraona, il merlo, l’usignolo, il gufo, tacchini, piccioni e rospi: sarà la bella fagiana a subirne il fascino sino a portarselo nella foresta e a sacrificarsi per lui. L’ironia sottile di Rostandautore di passaggio tra Ottocento e Novecentopervade il dialogo, i comportamenti degli animali nella loro quotidianità, negli scherzi, negli urti, nella tentata sommossa contro il gallo. E la vicenda si snoda su un piano di virtuosismo letterario – come osserva Enzo Moscato nella nota del programma – anticipando in un certo senso quella parificazione tra vita degli umani e quella degli animali che verrà presentata poi nella grande creazione dei cartoni animati dagli anni ’20 e ’30.
   
Ritrovare gli stessi atteggiamenti e modi di sentire nel pollaio come fossero nostri simili è la più forte invenzione di Chanteclair. C’è da chiedersi se nel finale non allegro per il protagonista e la sua fagiana, non vi sia l’eco di quella violenza del più forte che era un carattere fondamentale della cultura di fine Ottocento.
 
Al pieno e meritato successo della rappresentazione che ha ricompensato Moscato e Pugliese delle loro fatiche, hanno contribuito gli attori tutti bravissimi. Citiamo in particolare il quintetto centrale: Pietro Buontempo come Chanteclair, Carla Cassola, come faraona, la impetuosa Imma Villa, Rossana Bonafede in diverse parti, Ernesto Lucano nel merlo. I movimenti mimici indovinati e guizzanti sono di Gilles Couplet. Musiche originali di Enzo Gragnanicco.
Carlo Vallauri