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EXEMPLA scultorea a Rimini |
Fino al 7 settembre 2008 a Castel Sismondo di Rimini, in collaborazione con i Musei Vaticani, si potranno ammirare più di 100 sculture che nel 1200 furono ispirate dal classicismo. La mostra in sette sezioni, è curata da Mauro Bona Castellotti e Antonio Giuliano con catalogo Pacini editore. Anna Camia |
Arte romana del III secolo (rilavorato nel XIII secolo): Leone di marmo. Lagopesole (Potenza), castello di Federico II |
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Il ritorno al classico nella scultura duecentesca si deve all’imperatore svevo Federico II, con il quale si apre l’esposizione, preceduta da opere romane e normanne, che mostrano la rinascita dell’antico in quella che sarà poi l’Italia e precisamente a Castel del Monte, luogo da lui fatto costruire, di cui ancora non è chiara la funzione. In Puglia, grazie al suo culto della personalità e al suo amore per l’arte, furono prodotti molti oggetti preziosi. |
Testa laureata (Frammento Molajoli), testa laureata di Federico II da Castel del Monte. Scultore gotico, secolo XIII, Pinacoteca provinciale "Corrado Giaquinto", Bari. |
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Precedono queste opere normanne e romane rielaborate in epoca federiciana, come il Leone del III secolo. |
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Testa di Zeus dalla Porta di Capua, Museo Provinciale Campano di Capua, Capua |
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La sezione dedicata a Federico II contiene, tra l’altro, monete auree, tre sculture della Porta di Capua, nonché i clipei scolpiti su marmi di epoca romana. |
Clipeo con testa di putto, sec XIV, Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze |
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Tra i reperti del periodo pugliese c’è il codice miniato del 1200 e alcune sculture realizzate in Puglia, nonché il famoso capitello con 4 teste a rilievo, delle quali una di un moro. |
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Federico II, De Arte venandi cum avibus, seconda metà XIII secolo, pergamena, Biblioteca Universitaria, Bologna |
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E’ tramite Nicola Pisano, nativo pugliese, che la scultura si trasferisce poi in Toscana. Tra i molti pezzi di questo artista, è la Testa virile del Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Tra le opere esposte, molto particolare è il busto di Sigilgaita Rufolo di Ravello scolpito da Nicola di Bartolomeo da Foggia, che unisce al classicismo elementi bizantini. C’è poi Arnolfo di Cambio allievo di Nicola, tra i cui pezzi è la lastra funeraria del 1289 del chiostro di San Giovanni in Laterano di Roma, dove a elementi antichi si unisce il naturalismo. |
Arnolfo di Cambio: Assetata con brocca, marmo, 1278 circa. Perugia, Galleria Nazionale |
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In questa sezione ci sono due opere dei massimi pittori del ‘200, Pietro Cavallini e Jacopo Torriti. |
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Testa di Cristo (Volto del Redentore), Scuola o bottega del Cavallini, 1300c., Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto, Città del Vaticano |
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La sesta sezione è dedicata al più importante scultore del ‘200, Giovanni Pisano, colui che ha coniugato l’antico con il rinnovamento del naturalismo gotico. In mostra ben cinque opere del maestro. La chiusura è con Andrea Pisano e con lui si arriva al ’300. Tra le opere la bella Madonna con Bambino che conserva ancora le tracce di dipintura. Anna Camia
Sito Internet: www.mostraexempla.it |
Madonna col Bambino, Andrea Pisano, Museo dell'Opera del Duomo, Orvieto |
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