Giorgio Gosetti e Piers Handling commentano a Visum l’edizione di Cannes 2008
Abbiamo chiesto a Giorgio Gosetti, giornalista, scrittore condirettore della Festa del cinema di Roma, direttore di Noir in Festival e a Piers Handling, presidente e direttore generaledel Toronto International Film Festival di commentare a qualche giorno dalla fine della 61° edizione di Cannes alcuni opinioni su questa maratona. Mariangiola Castrovilli
Ci avevano promesso infatti quest’anno a Parigi, l’inizio di un nuovo ciclo un festival piu’ svelto e leggero. Ma dopo averlo seguito non siete rimasti un po’ delusi dai tanti brutti film….? “No, non mi pare affatto che la qualità della selezione quest’anno fosse bassa. Certo, si è puntato più sulla cinofilia e gli autori da scoprire che non sui nomi consolidati e sui blockbusters ma quando un festival è forte come Cannes, forse deve fare proprio questo. Quanto alla snellezza, tutti abbiamo la stessa speranza quando cominciamo le selezioni… poi arrivano i film e ce ne innamoriamo. Effettivamente però 22 film in concorso rischiano di essere troppi….”.
Giorgio Gosetti
Piers? “Penso che il mood di quest’anno fosse piuttosto cupo, tolte alcune eccezioni. Uno specchio fedele dei tempi. Abbiamo così visto corruzione, torture, carcere, in tutte le salse film dopo film. Non potrei dire se sono contento o deluso perché gli artisti sono la cartina di tornasole di quello che avviene attorno a loro. Quello che è certo che ho visto anche qualche buon film”.
Piers Handling
Gli italiani in competizione, con una critica straniera molto divisa…. “Ma, come si è visto con un contesto forte della giuria e soprattutto del mercato visto che ci battiamo per una fortificazione della nostra industria culturale. Finalmente abbiamo portato a Cannes film italianissimi nei temi e nell’originalità dello stile ma liberi da fronzoli e cascami di una tradizione troppo folkloristica. Sono felice del risultato della 'squadra', tutti inclusi ”.
Giorgio Gosetti
Piers? “Li ho trovati tutti e due molto forti e tra i migliori che abbia visto quest’anno. Tutti e due affrontano temi molto importanti che affrontano con grande maestria. Inoltre Il Divo ha una regia eccezionale, per me la migliore in assoluto. Ho soprattutto ammirato l’idea dietro la sua visione del potere , un potere che va mantenuto certo, ma non per governare la Cosa Pubblica. Ecco questo mi è sembrato intelligente. Gomorra poi è uno sguardo diverso e fascinoso sull’Italia dei giorni nostri e a certe sue ambizioni”.
Piers Handling
Il piu’ bel film a vostro giudizio… Gosetti? “Italiani a parte - che amo molto ma che non sarebbe fair citare in una classifica dove per me sono al vertice - proprio il film che ha vinto la Palma D’Oro, raro caso di felice sintesi di giudizio tra critici, pubblico e giuria”. Piers? “Three Monkeys, Hunger, Il divo, Le secret de Lorna, Un conte de Noel”.
Giorgio Gosetti
Il peggiore? “Premesso che per lavoro non ho potuto seguire tutta la selezione ufficiale, direi l’arruffato Blindness che avrebbe guadagnato in un diverso contesto”. Piers? “No comment”.
Gosetti, pensando alla Festa di Roma di cui sei condirettore, e Piers per la tua prossima edizione del TIFF a a settembre a cosa pensereste? “A fare tesoro della lezione di Cannes in termini di ricerca, attenzione al nuovo come questa volta era l’Italia, equilibrio della selezione, equilibrio di un verdetto che si costruisce mettendo i giusti giurati insieme”. Piers? “A quelli che ho appena nominato ed alcuni altri ancora da definire”.
Piers Handling
La competizione e’ stata quello che e’ stata , sono andate meglio secondo voi La Quinzaine e Uncertain renard? “Sono percorsi poco paragonabili ma ho trovato un oggettivo rafforzamento di Un certain regard da cui vengono le due vere scoperte dell’anno, Hunger eTulpan” Piers? “ Competitione e Un Certain regard li ho trovati sullo stesso piano”.
Giorgio Gosetti
I piu’ bei film di ciascuna… “In quinzaine direi ‘JOHNNY MAD DOG’, alla Semaine de la critique ‘LES SEPT JOURS’”. Piers? “Non ho visto molti the Quinzaine. The Skolimowski ‘Quattro notti con Anna’ meritav e ‘Hunger’ ”.
Un commento sui vincitori, Gossetti… “Solo il rimpianto di non aver trovato posto per film importanti come Waltz with Bashir e 24 cities. Ma non si possono moltiplicare i premi per ogni buon film incontrato. E la considerazione che a trionfare è il cinema così agganciato alla realtà da sembrare documentario proprio per la straordinaria abilità degli autori che stanno coniando un linguaggio nuovo”. Piers? “Noi a Toronto avevamo già messo in rilievo I precedenti lavori di Laurent Cantet. Questo è un film eccezionale, l’epressione della sua profonda compassione e del profondo amore che ha per la gente e per i loro numerosi affanni quotidiani”. Mariangiola Castrovilli