In tv il sacerdote che dedicò la vita ai bambini abbandonati
Martedì 27 e mercoledì 28 maggio, in prima serata su Raiuno, Giulio Scarpati intrerpreta Don Zeno, l’uomo di Nomadelfia, il sacerdote che dedicò la vita ai bambini abbandonati. Con Scarpati l’attrice Isabella Briganti. Giancarlo Leone
E’ commossa Mamma Irene, la donna che per 67 anni ha aiutato Don Zeno, il sacerdote emiliano amico dei bambini, nel parlare della sua esperienza e della fiction che racconta la vicenda del religioso. Ma di una cosa è certa: “Giulio Scarpatisembra proprio Don Zeno”. E l’attore, un po’ imbarazzato, è contento della lode di chi ha conosciuto bene il personaggio che ha interpretato. La fiction Don Zeno, l’uomo di Nomadelfia è trasmessa in prima serata su Raiuno martedì 27 e mercoledì 28 maggio.
Don Zeno è appunto Giulio Scarpati, che già in passato ha interpretato diversi religiosi: padre Toni ne La casa bruciata, Don Silvestro in Aggiungi un posto a tavola e L’uomo della carità – don Luigi Di Liegro.
“Sono attratto da queste persone che hanno la capacità di anticipare la realtà e di comunicare amore nei confronti del prossimo”, ha affermato Scarpati, “La scommessa è riuscire a restituire almeno in parte la loro forza. Di Don Zeno mi spaventava l’appartenenza contadina.
Ho avuto il bisogno di sentire il sapore della Bassa emiliana per restituire il senso della comunità, di essere solidali. Ho ascoltato a lungo i discorsi di Don Zeno, ho visto le immagini di lui con la macchina dapresa. Era un grande comunicatore. C’è ampio materiale direpertorio che lo dimostra. E’ un personaggio che mi ha reso felice”.
La fiction, diretta da Gianluigi Calderone, molto curata nella fotografia e nella ricostruzione storica, descrive il rapporto di Don Zeno, tra gli anni ’40 e ’50 con i bambini abbandonati che salvò, la sua capacità di parlare con tutti e l’atmosfera che si respirava nelle campagne emiliane. Originario di Fossoli, una frazione di Carpi, Don Zeno, che apparteneva ad una famiglia di agricoltori benestanti, affrontò il fascismo, la guerra e la diffidenza della Chiesa. Giancarlo Leone