Per ricordare Michelangeloe l’inizio dei lavori a fresco nellaCappella Sistina, il Polo museale romano in accordo con il GruppoIX Invicta, la sera del 24 maggio 2008 alle ore 22,00 ha rievocato a Castel Sant’AngeloLa Girandola, fuochi d’artificio studiati e ideati dallo stesso Michelangelo. Emilia Dodi
I fuochi d’artificio a Castel Sant’Angelo furono introdotti durante il pontificato di Sisto IV nel 1487. Michelangelo che conosceva l’amore di Papa Giulio II per queste manifestazioni, adattò e elaborò questi fuochi chiamandoli La Girandola e da quel tempo, ogni anno in occasione della Pasqua, della Festa di San Pietro e Paolo e, eventualmente, per l’elezione di un nuovo Papa, l’evento veniva ripetuto. La costruzione della girandola era un segreto e da tutta Europa si veniva a vedere questi fuochi che furono ripetuti fino al 1834, anno nel quale si cessò l’evento. Grazie a Giuseppe Passeri del Gruppo IX Invicta e ai suoi studi, si è potuto riscoprire con quali materiali il gioco pirotecnico si poteva riprodurre e pertanto, la sera del 24 maggio 2008, si sono potuti di nuovo ammirare.
La girandola studiata nei disegni di Michelangelo fu poi rielaborata dal Bernini che s’ispirò al Vulcano Stromboli. Non c’erano rumori, ma soltanto una serie di scie luminose, che non dovevano essere meno di 60 e più di 80. Il primo che scrisse un testo sulle varie miscele fu il francese Abraham Bosse (1602-1676). A Roma si sparò per le prima volta un fuoco in occasione dell’elezione nel 1410 di Baldassarre Cossa, divenuto poil’antipapa Giovanni XXIII. Le ultime volte, in occasione della beatificazione di Papa Pio e dei 500 anni delle Guardie svizzere. Molte sono state le stampe e le incisioni che hanno celebrato questi giochi, anche il Piranesi né fece una serie.
Questa rievocazione è nata anche con l’intento di sollecitare il gusto per il passato in un’epoca dove la globalizzazione la vede tutta proiettata al futuro. Si spera che ogni anno la si possa nuovamente ammirare. Emilia Dodi