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Il Correggio a Roma

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Il Correggio a Roma
La Galleria Borghese presenta, come da programma, la terza della 10 grandi mostre previste, ossia quella dedicata al Correggio dal titolo “Correggio e l’antico” che resterà aperta fino al 14 settembre 2008. Organizzata da Mondo Mostre, curata dalla Direttrice Anna Coliva, ha un catalogo Skira.
Prenotazione obbligatoria.
Emilia Dodi
Correggio - Il ratto di Ganimede, 1530-1534 circa, olio su tela, Vienna Kunsthistorisches Museum  

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Questo sembra essere l’anno dedicato a Antonio Allegri( 1489-1534) detto Il Correggio dalla sua cittadina di nascita, poiché sono due le esposizioni dedicategli, la prima monografica a Roma, la seconda in autunno a Parma. Presentate in accordo e in contemporanea, di quella parmense scriveremo a parte. Il Correggio unitamente a Raffaello e Michelangelo costituisce la triade dei grandi pittori rinascimentali.
Correggio - Danae, 1530-1534 circa , olio su tela, Roma Galleria Borghese  
Benché non sia stato possibile reperire documenti che dimostrino un suo viaggio a Roma, tutti gli studiosi (basti citare Mengs e Longhi) sono concordi nel ritenere che nel 1518-19, l’artista sia venuto nella Capitale e abbia visto non solo le antichità, ma quello che all’epoca era il moderno e per noi oggi l’antico. Lo dimostrerebbero gli studi delle opere che da quella data hanno avuto un cambio nella strutturazione, che fa capire l’influenza sul pittore lombardo del mondo romano, in maniera che l’artista ha poi reso l’antico creando vera cultura.
Correggio - Quattro Santi 1516 circa, olio su tela,New York, The Metropolitan Museum
Fin’ora a causa di un malinteso senso del campanilismo parmense, e non avendo lasciato alcun  affresco romano, non è stato indagato internazionalmente e, nonostante fosse ritenuto al livello di un Raffaello e di un Michelangelo, non aveva avuto fin’ora mostre monografiche. Questo, anche se  era considerato un grande tanto che Rodolfo II, da Praga, fece più volte richiesta di un’opera che gli fu mandata dal Duca di Mantova, nel 1597. Molti sono i capolavori di quest’artista prestati per la mostra romana che provengono da Vienna, New York, Londra, Parigi, Madrid, Pietroburgo, Monaco, Francoforte, Budapest, Dresda, e dai musei italiani. La prima sala è tutta dedicata ai disegni che mostrano, al contrario di quanto scritto, che sapeva ben tenere la matita in mano. A parte la Danae che era già di proprietà della Borghese, dove a margine ci sono i due fanciulli che giocano, non interessandosi di quello che avviene, il Kunsthistoriches di Vienna, ha ceduto due dei quattro dipinti degli Amori di Giove ispirati alle Metamorfosi di Ovidio, Il Ratto di Ganimede e Giove ed Io, dove l’artista ha fuso il colore con la luce che lo portò a essere citato come colui che dipingeva l’aria.
Correggio - Giove e Io, 1530-1534 circa, olio su tela, Vienna Kunsthistorisches Museum  
La Venere e Cupido con Satiro del Louvre è un’opera che va vista dal punto giusto, illuminata con una luce vicina in uno sfondo molto scuro.
Correggio - Venere e Cupido spiato addormentati e spiati da un satiro, 1524-1525 circa, olio su tela, Londra The National Gallery of Art
L’educazione di Cupido che proviene da Londra, facente prima parte della Collezione Gonzaga, ha chiari richiami ad un cartone di Leonardo, secondo la critica.
Correggio - Educazione di Cupido, 1523-1525 circa, olio su tela, Londra The National Gallery of Art  
Per le opere religiose oltre alle bellissime Madonne, la tela del Riposo dopo la fuga in Egitto, dove per la prima volta la Madonna è ritratta con i capelli scuri, c’è la figura di San Francesco che per la critica  ha due interpretazioni: una è rappresentata dal committente Francesco Munari che voleva essere seppellito nella Chiesa di San Francesco a Correggio, e l’altra simboleggerebbe il legame tra i fedeli e la Sacra Famiglia.
Correggio - Riposo durante la fuga in Egitto con San Francesco, 1520 circa, olio su tela, Firenze Galleria degli Uffizi
In Noli me tangere, nella Madonna del Latte, nelle tele religiose di Brera, Capodimonte, Galleria Estense, il Correggio mostra tutta la grazia , la morbidezza, il colore e la luce che sono sue particolarità. Il Compianto del Cristo morto, bellissimo, è inserito nella sala dove è esposto anche il Trasporto di Cristo di Raffaello.
Mostra molto interessante
che a Parma, integrata da altre opere, mostrerà anche gli affreschi della Cattedrale e di San Giovanni, grazie a particolari strutture che per l’occasione porteranno il pubblico fino alle cupole. Sono entrambe mostre da non mancare.
Emilia Dodi
Correggio - Noli me tangere 1520 circa, olio su tela, Madrid Museo del Prado