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Quentin Tarantino da lezioni di cinema a Cannes |
L’anno scorso era toccato a Sergio Castellitto, quest’anno sotto i riflettori della Salle Debussy per la Lezione di Cinema cè’ Quentin Tarantino, Palma d’Oro nel ‘94 per Pulp Fiction. In un teatro gremito fino all’inverosimile simpatico e divertente Tarantino tutto in nero ad assottigliare la taglia ormai imponente che ricorda un po’ quella di Bertolucci, racconta e si racconta facendoci passare due ore senza quasi accorgercene, perduti nella magia delle sue storie. Mariangiola Castrovilli |
Il regista Quentin Tarantino |
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Intervistato dalla bibbia del cinema francese Michel Ciment, vediamo 8 estratti dei suoi lavori, Reservoir Dog(92), Pulp Fiction, (94), Jackye Brown(97), Kill Bill vol.1 e 2(2003 e 2004), e l’ultimo Death Proof del 2007 di cui vi abbiamo parlato lo scorso festival qui a Cannes. |
Il regista Quentin Tarantino |
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Dagli inizi come archivista in un videoclub, in cui ha avuto modo di conoscere tutta la filmografia dei piu’ grandi registi, ai sei anni d’attore, ai miti che hanno influenzato la sua opera come Sergio Leone, Howard Hawks, Foller, Sirk Aldrich, Erich Rohmer e soprattutto Martin Scorsese “a cui i miei film devono molto. De Palma poi era per me la rock star dei cineasti dell’epoca”, lo seguiamo passo passo nella sua carriera. |
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Il regista Quentin Tarantino |
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Ricorda volentieri anche i sei anni d’attore in cui “ho imparato la scittura filmica riuscendo finalmente a capire come Leone avesse usato Bronson in rapporto alla scena in C’era una volta il West. Personalmente raccomanderei a chiunque voglia diventare regista o sceneggiatore, di frequentare un corso di arte drammatica perche’ e’ li’ che ho imparato parecchie cose. Adesso infatti mescolo il teatro con il cinema e so lasciare agli interpreti qualche liberta”. |
Il regista Quentin Tarantino |
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Anche l’esperienza da stagista a Sundance ha dato buoni frutti, “Mi presero per Reservoir dogs ,una splendida occasione per sperimentare nuove idee. Amo molto i lunghi piani sequenza che fanno salire la tensione fino all’inevitabile esplosione e ne avevo messi alcuni anche li’. Apriti cielo, il primo gruppo di registi l’ha odiato, spiegandomi il perché del loro rifiuto, ma non ci avrei mai rinunciato. Un altro gruppo invece tra cui Terry Gillian e Schlondorff l’hanno trovato eccellente il risultato. Ho pensato allora che in una eventuale carriera sarei stato veramente amato o… detestato”. |
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Il regista Quentin Tarantino |
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Commenta poi la scena d’apertura di Reservoir dogs ormai da manuale con il movimento di camera circolare ed un lungo piano sequenza “ De Palma li utilizza per sublimare l’amore…”. |
Il regista Quentin Tarantino |
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Che meraviglia sentirlo parlare dell’amore e dell’estrema cura con cui scrive i suoi dialoghi, le sue immagini scioccanti ed il suo modo di raccontare la tenerezza. Segreti? Non tanti, magari accortezze come in Pulp Fiction dove la conditio sine qua non e’ stata “ mettere un po’ di humour dove non c’e’ e lunghi piani sequenza come nei piccoli film” e scegliere bene le locations, “ se a Los Angeles non avessi potuto filmare nel centro commerciale della mia infanzia, vicino all’aeroporto avrei forse rinunciato a Jackye Brown”. |
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Il regista Quentin Tarantino |
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Importanti anche le colonne sonore perche’ “non ho troppa fiducia nei compositori. Da quando ho visto che Clint Eastwood se le fa da solo, muoio di invidia e mi piacerebbe fare altrettanto”. Scorrono poi le immagini forti di Kill Bill che commenta con “mi piacciono le scene d’azione difficili da realizzare. Sono un po’ come delle coreografie cosi’ cerco di trovare un nuovo stile di commedia. Certo, ci sono dei morti, ma viva la faccia c’e’ anche dell’humour”. Mariangiola Castrovilli |
Il regista Quentin Tarantino |
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