Quando il “burino” diventa baronetto per caso a teatro
Martufello cambia i suoi panni, diventando nobile in teatro. Questa la vicenda al centro della pièce di Armando Curcio che dal 20 maggio al 15 giugno lo vede protagonista. Lo spettacolo che è intitolato “I casi sono due” è in scena al teatro Manzoni di Roma, per la regia di Silvio Giordani. Visum l’ha incontrato. Giancarlo Leone
E’ lo stereotipo del “lazialotto”, del personaggio “comico burino” (anzi come dice lui del “re dei burini”), il trionfo del cliché, spaziando dal contadino all’infermiere.
Stiamo parlando di Martufello(al secolo Fabrizio Maturani di Sezze), che dopo tanta televisione – recentemente l’abbiamo visto su Canale 5 nel varietà Gabbia di matti con Aida Yespica e la solita compagnia del Bagaglino capitanata dal regista Pier Francesco Pingitore – dal 20 maggio al 15 giugno è protagonista al Teatro Manzoni della divertente pièce di ArmandoCurcio, I casi sono due, per la regia di Silvio Giordani.
Interpreta il rozzo, furbo e bugiardo Gaetano Esposito, cuoco del barone Ottavio Del Duca, improvvisamente elevato al rango di baronetto quando si scopre che potrebbe essere il figlio segreto di un amore di gioventù del barone. “Il mio personaggio è stato interpretato tanti anni fa da Peppino De Filippo”, racconta a VisumMartufello, “ma a questo non ci ho proprio pensato, sennò non l’avrei fatto.
Il confronto con il grande De Filippo era troppo grande. In realtà Gaetano, il mio personaggio, mi è stato cucito addosso con la mia ‘burinaggine’, con la mia voce e i miei modi di fare dal regista Silvio Giordani, che da circa tre anni inseguiva questo progetto e aveva nell’animo di fare questa commedia. “Voleva assolutamente me – continua l’attore comico - sennò non l’avrebbe fatta. E così è stato: dopo averne parlato con Pingitore, il mio ‘consigliori’ dopo tanti ripensamenti ho accettato, un parto lunghissimo. Ora ne sono entusiasta”.
Ed ha avuto ragione di accettare, perché anche nel Nord Italia il suo personaggio così mediterraneo ha trionfato. “Ero un po’ preoccupato per come potesse rispondere il pubblico di Parma, dove abbiamo debuttato. Sa un “burino” come me: ha risposto bene. Adesso affrontiamo il pubblico romano sempre un po’ critico”.
E’ troppo simpatico Martufello, impossibile rimanere seri con lui. Quando chiediamo cosa piace di lui al pubblico, risponde: “La naturalezza. A differenza del mio personaggio, che qui interpreto, sono una persona onesta e generosa e non ho mai detto bugie. Non so se dopo tanti anni- sottolinea - ho imparato a fare questo mestiere, ma nel mio lavoro ci ho sempre messo passione, voglia. Non ho nessun rimpianto e rifarei tutto quello che ho fatto. Di più, nin zò”.
Per quest’estate Martufello, sarà in tournée in giro per l’Italia con il suo spettacolo, atteso in molte piazze anche paesane, dove riproporrà i suoi personaggi, le sue macchiette, il cabaret tutto a ruota libera. Giancarlo Leone