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Clint Eastwood a Cannes con The Exchange

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Clint Eastwood a Cannes
con il film The Exchange

Un duro film di denuncia sulla corruzione della polizia a Los Angeles, basato su una storia vera e’ l’ultimo lavoro di Clint Eastwood The Exchange in competizione qui a Cannes dove l’attore regista torna a cinque anni da Mistic River. Siamo a L.A.. sul finire degli anni ‘20 in un quartiere di periferia quando un sabato Christina Collins(Angelina Jolie)madre single di Walter, lo saluta per  andare al lavoro del tutto ignara che sara’ l’ultima volta che lo vede. La prima reazione e’ di incredulita’ soprattutto quando rivolgendosi alla polizia le dicono che non possono far niente prima di 24 ore.
Mariangiola Castrovilli

 

 

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Un’attesa interminabile per una madre che conosce bene suo figlio e che sa che non si sarebbe mai allontanato. La polizia comincia a cercare ed un bel giorno arriva riportandole un ragazzino non suo.  Per loro e’ l’occasione di far vedere come lavorano presto e bene montando,d’accordo col piccolo e la sua vera madre, che ovviamente scompare, un evento mediatico di proporzioni giganti.
   
Christine si accorge subito che non e’suo figlio e non vorrebbe prenderlo, ma intimorita dal capitano che si occupa del caso e stordita da tutto il polverone suscitato tra stampa, fotografi ed alte cariche della polizia finisce per portarselo a casa. Christine pero’ e’ tenace e non demorde, continuando a mettere sotto pressione la polizia perche’ continui le ricerche, cosa del tutto inutile e pericolosa per una donna sola nella L.A. del proibizionismo. Insultata trattata da pazza e da madre indegna trova pero’ un poderoso alleato nel reverendo Gustav Briegleb(John Malkovich) prete militante che l’aiutera’ nella sua battaglia e nelle ricerche. Ma nemmeno l’ospedale psichiatrico dove la rinchiudono per farle firmare una dichiarazione sul fatto che il nuovo ragazzino e’ suo figlio riuscira’ a piegarla.

 
La sua lunga estenuante lotta per ritrovare Walter si concludera’ in tribunale dove  diventara’ simbolo e portabandiera di tutti gli esclusi, vittime abituali della potente corrotta polizia di L.A. Sul set Clint Eastwood e’ conosciuto per rapidita’ ed efficienza. Come diceva l’anno scorso sua figlia Alison che ha imparato bene la lezione, come ha dimostrato con il suo bel film Rais & Ties suo padre prova molto poco e non moltiplica i ciack proprio  per lasciare spazio alla spontaneita’ e all’autenticita’ della recitazione, retaggio che gli viene dall’essere attore.

 

Con il passare degli anni” dice sorridendo l’attore, produttore, regista “si acquisisce una certa esperienza e si impara che sul set accadono sempre imprevisti e buoni o cattivi che siano non c’e’ preparazione che tenga per evitarli. Ogni regia per me e’ un’esperienza appassionante, dove cerco di dare vita a poche pagine stampate”. Centoquarantuno minuti che scorrono veloci in questo thriller scritto da Joe Michel Straczynski, dove l’elegante  regia do Eastwood sottolinea la bravura di Angelina e di  Malkovich. “Angelina e’ unica” confessa il regista, “mi fa pensare alle attrici del periodo d’oro del cinema hollywudiano, Susan Haward, Ingrid Bergman, Katharine Hepburn o Bette Davis, tutte dotate di  grande presenza e personalita”.

 

E Malkovich?
John e’ un vero camaleonte, con un indiscusso talento per suscitare sullo schermo tensione e sentimenti di estraneità”.
Angelina Jolie, incinta di due gemelli e che si batte da molti anni per la protezione dell’infanzia sottolinea che “lavori come The exchange che esigono un grosso investimento da parte dell’attore creano legami fortissimi sul set. Diventa una cosa corale, si piange accoratamente e si va tutti in collera, e’ un po’ come partire per un mini viaggio in cui si dividono le stesse emozioni , le stesse esperienze e dove le amicizie nascono velocemente”.
Mariangiola Castrovilli