Maestri italiani
del Novecento
a Umbertide

Nella Rocca medievale di Umbertide (PG), divenuta dal 1986 Centro espositivo  per l’Arte contemporanea, fino al 5 ottobre 2008, verranno celebrati con più di 100 opere, i maggiori artisti italiani del ‘900. L’esposizione è curata da Angelo Calabrese con catalogo Skira.
Emilia Dodi

Umberto Boccioni
Automobile e calesse, 1904
Tecnica mista su carta, 81 x 52 cm

 

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L’impostazione data dal curatore alla mostra, è quella di far conoscere come, pur nei diversi stili, l’Italia nel secolo appena trascorso non sia stata seconda per valore dei suoi artisti. Nell’attuale momento con l’evoluzione tecnologica e con le relative conseguenze sull’arte, questa spesso è divenuta effimera seguendo il suo tempo, e quindi è sembrato necessario far conoscere che il XX° secolo ha prodotto in Italia grandi artisti che partendo dai primi decenni del’900, hanno continuato la loro opera, a volte cambiando decisamente stile, fino alla fine anni ’80. Le vicende politiche chiaramente non possono essere avulse dall’arte e nel primo dopoguerra alcuni artisti e alcuni movimenti pittorici considerati di regime, sono stati messi in ombra, così come si è fatto per coloro che negli ultimi anni, hanno inteso guardare unicamente alla figuratività.

Alberto Ziveri
Autoritratto, 1933
Disegno a matita su carta, 26,5 x 33,5 cm

 
Con un percorso, diciamo a slalom, il curatore ha messo in luce importanti artisti, senza escludere quelli come Sironi che per le sue idee è stato considerato “artista di regime”, solo ora riconosciuto autore di valore. Così è stato anche per la corrente futurista che iniziò in Italia e fu internazionale, riconosciuta solo in questi ultimi anni. Importantissimo fu il movimento metafisico, tutto italiano, che aprì la strada al surrealismo, al dadaismo e al tachismo.

Alberto Savinio
Alessandro beve l’oblio, 1943
Disegno a inchiostro e matita su carta, 25 x 33 cm

Altra importante linea fu quella della Scuola romana che si oppose al regime e quella del realismo che s’impegnò a testimoniare per non far dimenticare. Lo stesso astrattismo in Italia ebbe una linea differente in quanto non fu possibile cancellare il back-ground che molti artisti avevano nel loro dna.

Renato Guttuso
Composizione, 1967
Olio su tela, 30 x 40 cm

Naturalmente è solo una selezione di maestri del XX° secolo, molti pur validissimi sono stati esclusi, che mette in luce quella che fu l’arte nazionale, prima che divenisse arte transnazionale.

Renzo Vespignani
Mendicante, 1946
Disegno a inchiostro su carta, 24 x 34,5 cm

La mostra presenta 104 opere che vanno dagli albori del ‘900 fino alla fine anni ’80, con preponderanza di disegni, ma anche interessanti oli, e ogni opera è accompagnata da una scheda esplicativa. Partendo con Boccioni del 1904 che insieme a Balla fu uno dei più importanti futuristi, si passa alla metafisica, movimento che tutti identificano con De Chirico, artista di quale sono in mostra ben 5 opere, come l’arazzo Canto d’amore, unitamente al pezzo di Savinio, per passare a  Arturo Martini, con l’opera Ritratto di giovane, bronzo del 1934.

Giorgio De Chirico
Canto d’amore
Arazzo alto liccio, lana, 179 x 217 cm

Di Mario Sironi ci sono due opere della fine anni’10, come Figura di donna del 1916.

Mario Sironi
Figura di donna, 1916
Olio su tela, 31 x 44 cm

E ancora, i pittori anticlassici della Scuola romana, come Guttuso, Mafai, Scipione, Pirandello e soprattutto Corrado Cagli, di cui è in visione un nutrito gruppo di opere prestate dalla Fondazione, tra le quali la Crocifissionedel 1958 e Marsia del 1968. Turcato e Vedova sono presenti con opere antecedenti l’astrazione e dell’informale,  Depero, Clerici, De Pisis, Casorati, Bartoli, Fazzini e, potendo, si dovrebbe ancora continuare. Un excursus tra artisti che fa notare anche quanto i movimenti italiani della prima parte del ‘900, abbiano poi influenzato quelli europei.
Emilia Dodi

Fabrizio Clerici
Serpente, 1960
Olio su carta, 44 x 41 cm