170 opere sono state selezionate per la grandiosa esposizione che fino al 7 settembre 2008, al Museo del Corso a Roma, parlerà dell’arte romana nel ‘400. Curata da Claudio Strinati e Marco Bussagli, coordinata da Maria Grazia Bernardini , allestita da Cesare Mari, ha un catalogo in due tomi, edito da Skira. Emilia Dodi
Filippo Lippi - Annunciazione con due devoti – Olio su Tavola Roma Galleria Nazionale d’Arte Antica, Palazzo Barberini
Non solo ‘500 e ‘600, l’arte a Roma fu grande anche nel ‘400. Quest’esposizione che ha richiesto una lunga e faticosa gestazione, ne dà atto facendo conoscere, con un percorso facile e un ottimo allestimento, quello che resta e ciò che purtroppo è andato distrutto.
Alessandro Strozzi Pianta di Roma Penna su carta Firenze Biblioteca Medicea Laurenziana
Grazie all’ENEA all’ingresso c’è la ricostruzione tridimensionale digitale della Cappella Carafa di Santa Maria sopra Minerva, nonché la carta digitale interattiva della Roma del XV secolo, unitamente alla possibilità di sfogliare i codici in mostra. Era dal 1988 che non c’era un’esposizione che trattasse di questo periodo, offuscato dalla grandezza del ‘500 e del ‘600, per cui si è voluto indagare il ‘400 con uno sguardo globale e con uno studio filologico sul pensiero artistico.
Bartolomeo Sacchi detto Platina De vitis pontificum edizione 1510 Codice cartaceo a stampa xilografica rilegato in pelle Roma Collezione privata
La mostra, è divisa in 5 sezioni: la città, I Papi, la vita civile ereligiosa, lo scrigno dell’antico e la rinascita delle arti, che è quella più nutrita.Così per l’urbanista e i Papi, si possono citare la Pianta di Roma del1474 di Alessandro Strozzi e il Codice cartaceo del Platina, copia del 1510 De Vitis Pontificorum. In effetti è con il loro rientro a Roma che ebbe inizio la rinascita della città e precisamente con i molto ben documentati, Martino V, Eugenio IV, Niccolò V, Pio II,Paolo, II Sisto IV, Innocenzo VIII e Alessandro VI. La sezione principe è però quella della rinascita delle arti e qui i nomi di maggior prestigio del ‘400 sono tutti documentati, non solo quelli che hanno lavorato a Roma, ma quelli romani o del circondario.
Beato Angelico Volto di Cristo(frammento) Affresco staccato Roma Museo Nazionale di Palazzo di Venezia
Così si possono ammirare le opere di Martino da Panigale, di Gentile da Fabriano, del Pisanello, di Filippo Lippi, la cui Annunciazione è il logo della mostra, il frammento del volto di Cristo del Beato Angelico, le opere di Benozzo Gozzoli, la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, ipochi affreschi che restano di Melozzo da Forli, e di un artista che non occupa il posto che merita, come fatto rilevare da Vittorio Sgarbi, ci sono i pezzi di Antoniazzo Romano, dove nel San Vincenzo di Saragozza, Santa illuminata e San Nicola da Tolentino, i volti sono eccezionali e molto moderni.
Antonio Aquili detto Antoniazzo Romano San Vincenzo di Saragozza, santa Illuminata, san Nicola da Tolentino Tempera su tavola Montefalco, Pinacoteca Comunale
Ma ancora, l’Immago Pietatis di Piermatteo d’Amelia, il Pastura, il Pintoricchio, Filippino Lippi e la sanguigna del giovane Michelangelo che si rifà a Masolino.
Piermatteo Lauro di Manfredo detto Piermatteo d’Amelia(attribuito) Imago pietatis Tempera su tavola Collezione privata
E’ la resurrezione delle artidel ‘400 che da l’avvio al rinascimento,non soltanto nelle piccole città capitali del centro-nord, ma è con Roma che assume un aspetto internazionale. Emilia Dodi
Michelangelo Buonarroti(attribuito) Studio di figure panneggiate Sanguigna, matita a lapis su carta Firenze, Casa Buonarroti