Gerardo Sacco, ”L’orafo delle Dive”, espone alcune delle sue creazioni nella Sala Giubileo del Complesso del Vittoriano a Roma, fino al 10 maggio 2008. Emilia Dodi
Creazioni di Gerardo Sacco
Gerardo Sacco è un artista-orafo conosciuto come l’Orafo delleDive, non solo perché molte di queste apprezzando le sue realizzazioni si sono fatte fotografare indossandole, ma anche perché ha creato molti gioielli per set cinematografici, televisivi e spettacoli operistici, come Aida,Don Carlo e altri, gioielli che si possono ammirare nella prima sala, posti sui costumi di scena e nelle teche. Noto e pluripremiato, i suoi gioielli sono in alcuni musei nel mondo. Per celebrare il quarantennale del suo lavoro, Sacco ha creato una serie ispirandosi ai gioielli antichi della sua Calabria, interpretandoli con gusto contemporaneo.
Creazioni di Gerardo Sacco
Così, nella sala grande, oltre alle ultime realizzazioni dei piccoli pendenti che traggono ispirazione dai pupi siciliani e dal satiro danzante, sono esposti in teche, pezzi unici che parlano di arte piùche di oreficeria, anche se realizzati in oro, diamanti, pietre, coralli e turchesi, con tutto ciò che in questo lavoro s’impiega.
Creazioni di Gerardo Sacco
Potendo, bisognerebbe poter accennare a molti manufatti, come i gioielli in stile Arberesche, le antiche metope, le maschere apotropaiche, le splendide realizzazioni in corallo contenute in una teca, dove questo materiale è impiegato traendone vere e proprie opere d’arte, ma anche gioielli di stile moderno.
Maria Grazia Cucinotta indossa una creazione di Gerardo Sacco
L’artista orafo però, si è dedicato anche a manufatti religiosi per i luoghi di culto della sua regione, uno per tutti lo splendido presepe ricavato in un grande blocco di ametista, con argento e le figure intagliate nel corallo. Belli gli argenti che Sacco ha voluto chiamare popolari della cultura mediterranea che, al materiale nobile uniscono le parti in coccio, veramente molto più interessanti del solito argento.
Creazioni di Gerardo Sacco
Un artista orafo che porta alto nel mondo, il nome della sua terra d’origine, che ha meritato la mostra in un luogo istituzionale. Emilia Dodi
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