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Il giorno della tartaruga

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A tu per tu con Chiara Noschese

Una tartaruga,
che non ha subito
nessuna ruga

Al Teatro Sistina di Roma, fino all’11 maggio, è in scena il remake de Il giorno della tartaruga, un omaggio a Garinei & Giovannini. La commedia, che debuttò nel lontano 1964 e che vedeva protagonisti Renato Rascel e Delia Scala, oggi vede sul palcoscenico una nuova coppia che non è da meno, quella formata da Christian Ginepro e Chiara Noschese. Il musical è riportato in scena dalla Compagnia della Rancia per la regia di Saverio Marconi.
Giancarlo Leone

 

 

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Bell’omaggio quello che la Compagnia della Rancia ha fatto a Garinei & Giovannini: riportare in scena dopo 44 anni il musical Il giorno della tartaruga che debuttò proprio al Sistina di Roma nel 1964 con la coppia Renato Rascel e Delia Scala. Ora, di nuovo al teatro Sistina, ecco un’altra coppia riproporre quel musical, Christian Ginepro e Chiara Noschese per la regia di Saverio Marconi fino all’11 maggio. E non sono per niente da meno, non fanno rimpiangere assolutamente l’altra.

 

Il revival, grazie alla regia, alle impeccabili coreografie di Fabrizio Angelini ed alla direzione musicale di Giovanni Monti ha permesso di effettuare un perfetto lifting su questo musical anni ’60 che poteva correre il rischio di sembrare troppo “rugoso”, specialmente nella sua parte musicale e in alcuni passaggi del testo originale. Se originariamente la commedia musicale aveva una scenografia stilizzata, con cambi a vista, effettuati dai ballerini stessi, adesso con le scenografie di Gabriele Moreschi viene garantito più ritmo ed un tocco in più di spettacolarità e classe che non guasta.

 

Il bel testo di Franciosa e Magni viene sì rispettato, ma con qualche taglio e aggiunta, acquistando una maggiore fluidità e freschezza per l’attualità. Il fascino originale del lavoro, comunque, non è stravolto, assolutamente, ma omaggiato con molta classe e rispetto.

 

Ottima e suggestiva l’idea di aprire lo spettacolo con un prologo del coro che porta il pubblico indietro negli anni, ricordando le mode, le musiche, gli avvenimenti di quegli anni. Una voce annuncia che siamo nel 1964, e lo spettacolo è un omaggio a Garinei & Giovannini. Sulla scena un sipario di carta trasparente, con su un grande cuore che è poi una tartaruga, alcune coppie anni Sessanta ricreano l’atmosfera dei tempi, leggendo il giornale dei principali eventi di quell’anno, dall’affermazione di Gigliola Cinquetti al Festival di Sanremo, dalla prima Nutella della Ferrero sul mercato al matrimonio di Celentano e Claudia Mori.

 

Molto divertenti alcune delle scene, soprattutto quelle dove Chiara Noschese sfodera il suo eccezionale trasformismo, impersonando le parenti di Maria (la protagonista), una per tutte la mamma romagnola che vale da sola tutto lo spettacolo. Christian Ginepro (Lorenzo, marito di Maria), è più simpatico e naturale come attore durante le scene dei litigi con la moglie. Ma lo si apprezza anche nelle sue doti innate di ballerino e showman, quando offre momenti teneri nelle parti un po’ romantiche. Del resto, nulla di nuovo da dire: l’avevamo già apprezzato in Vacanze Romane e Cabaret, accanto alla Hunziker.

 

Chiara Noschese, bisogna dirlo, è molto cresciuta artisticamente parlando, come attrice ma anche come cantante. Nei vari brani musicali ha una voce limpida e fresca, che sicuramente la porteranno in futuro ad interpretare altri musical. Ottima, e l’aveva detto in conferenza stampa, nell’interpretazione della canzone romantica, Lui non sa, aggiunta da Aldo Passarini e Michele Renzullo. Romantica anche Villa Balestra cantata da Ginepro.Le musiche del grande Renato Rascel non perdono valore anche se son passati più di 40 anni, e sono sempre deliziose e vivaci, e grazie alle nuove orchestrazioni e agli arrangiamenti sembrano anche meno datate e più adatte ai ritmi del musical moderno.

 

Fabrizio Angelini, con le sue coreografie, ben sottolinea i diversi momenti e le atmosfere della commedia: uno per tutti, il momento del tip tap durante il brano Aspettando che spiova. Il corpo di ballo, poi, è sembrato molto affiatato e ricco di energia.Tutto perfetto, niente da eccepire, luci, atmosfere, suoni. La commedia è brillante, perfetta, ricca di invenzioni nel perfetto stile di Garinei e Giovannini, leggera, innocente, ingenua e nostalgica, con molti giochi di parole e battute mai gratuite. La regia ben calibrata di Saverio Marconi tiene sempre viva la commedia, senza mai nessun cedimento, delineando un’Italia di ieri ma con problemi comuni all’oggi. Degna di nota la costumista Zaira de Vincentiis che ha rispolverato i vestiti della moda anni ’60, con glamour e colore. Da vedere assolutamente. Due ore e mezzo di sano e puro divertimento, il tutto all’insegna di G&G che sicuramente da lassù avranno avuto un occhio di riguardo per i loro beniamini.
Giancarlo Leone