Palazzo Te ospita sino al 6 luglio 2008, una selezione di sculture dalla Magna Grecia fino all’età moderna. Curata da Salvatore Settis e Maria Luisa Catoni, ha un catalogo Skira. Anna Camia
Rilievo di Telefo, da Ercolano fine I sec. a.C. marmo pentelico
La mostra parte dall’età ellenistica delle colonie della Magna Grecia, dei Punici, degli Etruschi e dei Romani, per arrivare al moderno, facendo comprendere quanto l’arte greca abbia influenzato l’arte scultorea fino al contemporaneo. L’esposizione si divide in tre fasi, di cui la prima interessa le colonie della Magna Grecia, la Sicilia fino al barocco. La seconda, parte dall’epoca romana per arrivare al tardo antico e la terza va dal Medioevo al moderno.
Testa in avorio, bottega tardo Ellenistica seconda metà I sec. a.C.
Per citare solo alcuni pezzi, si vede la Testa femminile della statuetta votiva di Medna del 500-480 a.C. in terracotta, da Reggio Calabria e della bottega di Fidia c’è il frammento del Fregio nord del Partenone del 445-438 a.C. dei Musei Vaticani.
Bottega di Fidia, "Frammento dal fregio nord del Partenone", 445 - 438 a.C.
Del 325-300 a.C. c’è lo straordinario Sostegno di mensa con grifoni che sbrananouna cerva, in marmo colorato, da Ascoli Satriano, recentemente restituito dal Paul Getty Museum di Malibu, già visto nella bella mostra a Palazzo del Quirinale, ora a Palazzo Poli di Roma, che sarà prestato prestato per quest’occasione, unitamente alla testa in avorio della seconda metà I sec.a.C. e al celebre Vaso di Eufronio. Del III-II secolo a.C. è il bronzo del Satiro danzante di Mazara del Vallo, mentre della fine I secolo a.C. è il marmo pentelico Rilievo di Telefo prestato da Ercolano, e della prima metà II secolo a.C. è il bel bronzo di Sileno inginocchiato da Industria.
Spinario I sec. a.C. bronzo
Sempre del I secolo è lo Spinario in bronzo dei Musei Capitolini messo a paragone con quello in marmo della Collezione estense.
Sileno inginocchiato da Industria prima metà II sec. a.C. bronzo
Tra le opere romane è la copia dall’originale greco del busto diDioniso.
Busto di Dionisio copia da originale greco IV sec.
Del II secolo d.C, c’è l’affresco di Medea da Ercolano e del II secolo d.C. c’è il Discobolo di Castel Porziano.
Medea da Ercolano I sec. d.C. affresco
La terza sezione mostra come l’arte greca, lasciando il suo segno negli scritti latini, abbia poi influenzato tutto il Medioevo sino al moderno e questo si evince nelle opere in mostra nelle Fruttiere diPalazzo Te, il cui allestimento si deve a Andrea Mandala. Qui ci sono anche le copie moderne dell’antico. Molto interessante il catalogo che per ogni oggetto ha la sua scheda, con il riferimento alla statuaria greca e alla sua influenza nelle opere a seguire. Anna Camia