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Risate al 23° piano

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Risate al 23° piano

Pulcinella: “Scherzando e ridendo, diceva la verità!”. Il mondo sta cambiando e così la moda e il gusto delle persone, un mutamento che non può non coinvolgere anche i mezzi di comunicazione e la televisione. I mass media devono adeguarsi, se vogliono sopravvivere. La società ora vuole la grassa risata, senza dover pensare e ricordare, vuole la battuta leggera e comprensibile a pelle, senza doversi sforzare, senza riferimenti troppo colti. E’ questo il tema cardine su cui ruota la divertente commedia di Neil Simon - soprannominato: Il re della risata -: “Risate al 23° piano”, in scena al teatro Vittoria di Roma, a piazza S. Maria Liberatrice.
Federica Di Bartolo

 

 

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Vi è una degradazione del linguaggio e poca diffusione della cultura, una moda che viene alimentata anche dalla televisione, che non vuole più educare attraverso la risata. Questo leich motiv su cui ruota la divertente commedia di Neil Simon. E’ il 1953 e su, al 23° piano di uno dei più importanti edifici della Cinquantasettesima strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue, un gruppo di sette autori e una segretaria si ritrovano giornalmente per dar vita ad uno dei più importanti programmi della N.B.C.: il “Max Prince Show”.

 

Il programma prende il nome dal conduttore, un omino inquieto e incapace di rapportarsi con il mondo, che, per sfuggire alla paura, non fa che bere e ingoiare calmanti. In una splendida giornata di sole però arriva l’imprevisto: l’emittente ha deciso di tagliare mezz’ora di trasmissione. Inizia la guerra di Max e dei suoi autori contro la N.B.C. e il mondo, il suo scopo è mantenere e continuare a realizzare il suo show libero ed indipendente. E’ una commedia moderna e gustosa dalla scenografia fissa, infatti tutto avviene nella stanza degli autori, realizzata da Francesco Scandale.

 

E’ qui che vivono, litigano, vanno e vengono i personaggi, interpretati da Marta Altinier, Marco Cavallaro, Ilaria Giorgino, Franco Mannella, Stefano Messina, Sabrina Pellegrino, Renato Sannio, Roberto Stocchi, e bisogna ricordare anche Claudio Insegno, che dirige e contemporaneamente calca le scene in questa simpatica “vaudeville” americana.

 

Risate al 23° piano”, come è nello stile del maestro Neil Simon, tratteggia un quadro reale della società con i suoi vizi e le sue virtù, ma sopratutto le sue manie, raccontando e descrivendo come cambia la vita delle persone. Una nota particolare va ai bellissimi vestiti anni ’50 dei personaggi, realizzati da Enrico Gimelli, sfilano quindi sulla scena completi classici maschili e le mises da donna dalle gonne ampie e spumeggianti, in linea con la moda di quest’anno, che si ispira a quegli anni. Battute frizzanti si alternano a momenti di placida quiete, in cui le luci si abbassano e solo un personaggio viene illuminato: il giovane autore, timido ed imbranato, che cerca di “far colpo” sul capo e trovare il suo spazio.. E’ lui che racconta gli eventi, interpretato con maestria da Roberto Sannio, e che, attraverso questi momenti di buio, dà voce alle sue impressioni, sono attimi di riflessione e giudizio.

 

E’ una commedia ironica e frizzante, che non scade mai nel volgare, che porta in scena uomini veri che si fanno la guerra fra loro e che, nonostante vi sia un nemico comune, continuano a litigare a colpi di battute salaci e sagaci per far ridere. E’ infatti far ridere e al tempo stesso ridere lo scopo di questa commedia, dove la musica di Jacopo Fiastri fa da contrappunto alle gag e alle battute intorno a  cui tutto ruota.
Federica Di Bartolo