Dopo il successo nel 2005 della storia d’amore “Innamorarsi a Manhattan”, il regista Mark Levin e sua moglie, la sceneggiatrice Jennifer Flackett, tornano alla macchina da presa per codirigere la trasposizione cinematografica del famoso romanzo della scrittrice contemporanea Wendy Orr: “Alla ricerca dell’isola di Nim”. Federica Di Bartolo
E’ una piacevole favola fantastico-avventurosa ambientata su una meravigliosa isola tropicale, caratterizzata da un vulcano “spento”, una lussureggiante foresta tropicale e sabbie bianche su cui vanno a deporre le uova le grandi tartarughe marine.
E’ un posto selvaggio, che non appare sulle mappe nautiche, ed è abitato dalle dolce e coraggiosa undicenne Nim, interpretata da Abigal Bresil che, nonostante la sua giovane età, è già stata nominata come migliore attrice non protagonista per gli Academy Award e famosa per il film di successo “Little Miss Sunshine”.
La protagonista in questo caso, ossia Nim, è una bambina dotata di una grande immaginazione ed ha per amici un piccolo drago barbuto (una specie di lucertola esotica, la cui denominazione deriva dalla sacca che l’animale ha sotto la mascella che è simile ad una barba) di nome Virgola; il leone marino Salsiccia e l’intelligentissimo pellicano Galileo.
Accanto a questa piccola-grande attrice vi sono altri due artisti d’eccezione, primo fra tutti Gerard Butler, il famoso interprete del re spartano Leonida in “300”, che qui “veste” i panni di ben due personaggi maschili: il padre di Nim, jack, uno scienziato-ricercatore di plancton e l’eroe Alex Rover, partorito dalla penna e dal genio della scrittrice Alexandra. Nel primo caso interpreta un uomo un po’ con la testa fra le nuvole, in certi momenti sembra “giocare” e prendere in giro il modo di fare dell’eroe che lo ha reso celebre, un esempio? Quando, disperso in mare con la barca che affonda, urla con le braccia tese al cielo.
Il secondo quello, quello di Alex Rover, è un mix fra Indiana Jones e, per la sua saggezza, si avvicina soprattutto al personaggio di Mr. Crocodile Dandy. Molto particolare e da apprezzare è la scena in cui il pubblico incontra per la prima volta proprio questo avventuriero, quando Nim, stesa sul letto, “divora” le pagine del romanzo e così improvvisamente, la stanza sparisce e l’eroe duella nel deserto contro i predoni, in effetti intorno al letto di Nim. Ma la vera sorpresa della pellicola è proprio il personaggi della romanziera Alexandra, interpretata da Jodie Foster, vincitrice di diversi Academy Award e di un Oscar, perfettamente a suo agio con i tempi della commedia e decisamente agli antipodi rispetto ai suoi precedenti personaggi.
L’attrice mostra, come al solito, di avere un grande carisma e un’eccezionale capacità espressiva e mimica, tale da non deludere i suoi fans. La storia è semplice e paradossale, proprio per questo fa sorridere; inoltre ha anche momenti molto interessanti e originali. L’unico neo forse sta nel fatto che vi è sempre una promessa d’azione e di colpi di scena, che non sono mai mantenuti, ma in sostituzione vi è un’atmosfera dolce e malinconica, oppure un clima allegro e ironico. E’ da notare il montaggio dal ritmo veloce e il look dei titoli d’apertura con animazioni simili a cartapesta, in cui è raccontata la storia della piccola Nim e quindi gli antefatti.
In definitiva sono raccontati tre viaggi interiori, infatti, i tre personaggi affrontano ognuno una situazione difficile, che vincono brillantemente superando i propri limiti e scoprendo se stessi. Sono tre persone sole che si incontrano, e quella solitudine che ognuno ha dentro, improvvisamente si dissolve attraverso questa “riunione”. C’è anche un messaggio morale, come in ogni favola per ragazzi: il rispetto per l’ambiente e gli animali, ma il tema fondamentale sta nell’invito a credere in se stessi. C’è un inno al potere della fantasia e un invito per i giovani fruitori a leggere e a sviluppare questa capacità così sottovalutata al giorno d’oggi. Frase: “Mio padre è scomparso in mare e la mia isola è sotto assedio”. Federica Di Bartolo