E’ venuta su a pane e cinema Azize Tan, il vulcanico ed attivissimo direttore dell’Istambul International Film Festival. La passione per la settima arte l’ha ereditata dalla mamma, che il mercoledì, quando lei era bambina, invece di mandarla a scuola la portava al cinema. Mariangiola Castrovilli
Azize Tan
“Ricordo che in quel giorno non c’era impegno che tenesse, il nostro appuntamento con il grande schermo era impedibile e dai oggi e dai domani ha finito per diventare una mia maniera di vivere, un po’ come per tutti noi che facciamo questo mestiere” dice sorridendo Azize Tan, al suo secondo anno come direttore.
Azize Tan
Quest’anno la parte del leone al Festival l’hanno fatta i film turchi, 43 contro i 38 americani... “L’IFF è una vetrina per mostrare film di tutte le parti del mondo, oltre naturalmente al meglio della nostra produzione. Non solo stranieri alle proiezioni delle nostre pellicole, ma adesso soprattutto il pubblico turco. Per esempio Egg che ha vinto Il Tulipano d’Oro era già uscito sia in Turchia che ad Istambul, alla presentazione nella sala per 900 persone non c’era più un posto ed erano le 11 del lunedì mattina…”.
Azize Tan
Vuol forse dire che lo strapotere della cinematografia americana sta subendo una battuta d’arresto? “No, perché è tutta una questione d’industria e sarebbe veramente difficile arrestare la valanga di film americani, direi piuttosto, che il nostro pubblico come del resto quello coreano e quello indiano, ama il suo cinema e vuol vedere i suoi propri film. Ci sono lavori qui da noi che fanno un successo strepitoso, con più di tre milioni di entrate per cui la bilancia pende ormai verso la produzione nazionale”.
Pierpaolo Pasolini
Oltre ai vostri il pubblico turco che cinematografia preferisce? “Dipende, se si parla molto di un film c’è come una specie di tam tam e tutti corrono a vederlo, non importa di che nazionalità sia. Purtroppo adesso però sono sempre più numerose le pellicole di differenti paesi che non riescono ad uscire in sala, di qui l’importanza dei Festival che cercano ogni anno di proporne il più possibile, l’unico modo per poterli vedere….”. Il suo amore per il nostro cinema si vede dalla sua programmazione, quali sono i suoi registi e attori preferiti? “Ho sempre adorato Pasolini, e l’anno scorso abbiamo presentato una sua retrospettiva molto importante. Quest’anno, come evento speciale abbiamo avuto l’edizione restaurata de l’Avventura di Antonioni, e poi I centochiodi di Ermanno Olmi, e poi i giovani come Zanasi col suo Non pensarci. Cerchiamo – spiega la direttrice del festival - di vedere tutto quello che c’è di nuovo per poterlo mettere in programma.
Michelangelo Antonioni
L’anno scorso sono venuti attori che amo, come Sergio Castellitto con La stella che non c’è di Gianni Amelio e Stefano Accorsi e Margherita Buy con Saturno contro di Ferzan Ozpetek con cui abbiamo inaugurato l’edizione passata dell’IIFF ed il pubblico è accorso numerosissimo”. Mariangiola Castrovilli