Sabato 19 aprile alle ore 22:30 la Corte dei Miracoli di Siena - Centro culture contemporanee, Via Roma, 56 - ha presentato la performance “In principio erano le ombre” le ombre . Un evento legato ad un progetto nato nel 2006 dall’incontrotra la pittrice francese Béatrice de France, Marco Ortolani Kuemmel batterista dei Leanan Sidhe e il musicista, compositore e produttore Gianni Maraccolo. L’evento, ogni volta unico e irripetibile mostra il concepimento l’evoluzione e la realizzazione dell’opera. Una performance improvvisata in cui le teleprendono vita in un continuo rimando, sempre in divenire, tra pittura e musica. L’opera, nel suo continuo e mutabile divenire, svela le mirabili fusioni delle sabbie dense di Béatrice de France con la terra impenetrabile dei Bachi da Pietra. Monica Minati
Béatrice de France - olio tela immagini Bachi da Pietra- corde legni valvole La musica e la pittura, attraverso la loro interazione, divengono le protagoniste assolute dell’evento.
Durante la performance, le mani di Béatrice de France, guidate dalle note musicali, iniziano a dar vita sulla tela a personaggi o paesaggi ispirati, sembra casualmente, da quei suoni rugginosi che sanno di legno e di ferro.
La musica della band dei Bachi da Pietra,diventa visibile sulle tele della pittrice francese che, incessantemente, sperimenta l’alchimia della mirabile fusione pittura-musica. Nascono delle opere che per realizzarsi necessitano della partecipazione di che le guarda, degli spettatori che sembrano fondersi con il “miracolo” dell’opera nel suo divenire.
“In principio erano le ombre, il tempo era fermo e noi non eravamo. Ora il tempo è fermo e noi non siamo. Ma virando dal senso puoi sentirci esistere forte al punto da voler tornare fonte in abisso come in origine, Netto e labile: bidimensionale”.
Questi versi, scritti da Giovanni Succi, fondatore insieme a Bruno Dorella, dei Bachi da Pietra, ci svelano la vera essenza e la complessa genesi di questo evento magico e seduttivo.
Molti e complessi elementi influiscono sul progetto: il teatro tradizionale delle ombre cinesi e l’esperienza parigina di fine ottocento del teatro di ombre le chat noir di Montmatre.
Un evento unico nell’esecuzione, nel luogo e nella data, e che non sarebbe più lo stesso in un altro momento e altrove. La performance è immediata e libera dagli elementi presenti e il suo divenire sembra estraneo agli stessi interpreti. Monica Minati