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Visum incontra a Istanbul Michael Ballhaus

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Visum incontra a Istanbul
il direttore della fotografia
Michael Ballhaus

Michael Ballhaus non ha bisogno di presentazioni. Come ha detto anche Rainer Werner Fassbinder con cui ha collaborato a lungo ‘è un genio’. E anche se non lo hanno espresso nella stessa forma la pensano così anche Mike Nichols, John Sayles, Robert Redford, Wolfgang Petersen, Barry Sonnenfeld, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese. Tre nomination all’Oscar per Broadcast News (1987), I favolosi Baker Boys (1989) e Gangs of New York (2002) Michael Ballhaus è qui alla 27° edizione del International Istambul Film Festival come presidente della giuria internazionale. Visum l’ha intervistato.
Mariangiola Castrovilli

Michael Ballhaus

 

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Tre nomination all’Oscar per Broadcast News (1987), I favolosi Baker Boys (1989) e Gangs of New York (2002) Michael Ballhaus è qui alla 27° edizione del International Istambul Film Festival come presidente della giuria internazionale. Visum l’ha intervistato.

Michael Ballhaus

Come è arrivato al cinema?
Quando andai sul set dove Max Ophüls ,amico dei miei genitori stava girando Lola Montez.. Ricordo che rimasi colpito vedendo tutte quelle camere da ripresa e l’enorme intrico dei macchinari, delle giraffe e delle luci. Il direttore della fotografia era Christian Matras che non parlava  tedesco mentre il direttore delle luci non conosceva nemmeno una parola di francese eppure  era affascinante vedere come si capissero a gesti….”.

Martin Scorzese e Michael Ballhaus

Ok, è stato amore a prima vista, ma poi….?
Poi i miei genitori mi regalarono una Rolleyflex con cui cominciai a sperimentare e a poco a poco oltre ad impadronirmi sempre di più del mezzo imparai anche che era un lavoro molto difficile. Affascinato com’ero dopo la notevole spinta di Lola Montez decisi di seguire quella che ormai era  la mia strada…”.
E che lo diventerà forse per ancora molti giovani visto che Cannes 2008 offrirà il prossimo maggio in anteprima mondiale l’edizione restaurata di Lola Montez  una maniera di rendere omaggio al grande Max Ophuls, scomparso 51 anni fa.

Michael Ballhaus

Tornando a lei, come ha incontrato Fassbinder che la definì un ‘genio’? 
Non gli potevo resistere, mi  piaceva come regista anche se sul set era molto esigente e molto ..veloce. Lavorare insieme era un’avventura. Discutevamo sulle immagini che per lui erano ritmo, visione dinamica, poesia…ricordo che sapeva essere gentile ma anche terribilmente maleducato”.

Michael Ballhaus

C’è differenza tra Europa e America per il suo lavoro?
Non poi così grande, tolto che da noi in Germania ti definiscono cameraman, mentre in America sei un direttore della fotografia…parlando di registi americani mi piace lavorare con Scorsese che ha già tutto il film in testa, sequenza per sequenza, ma trovo ottimo anche il modo di lavorare di Nichols, Sayles e Redford”.

Michael Ballhaus

Si lavora meglio con i grandi registi?
Diciamo che è più piacevole anche perché un film è un lavoro d’insieme, fatto per lo più da cinque professionisti, regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, scenografo e montatore che all’unisono debbono voler fare lo ‘stesso’ film.

Michael Ballhaus

E’ per questo che si tende a lavorare sempre insieme allo stesso team. Una volta trovata la tua troupe parte del lavoro è già fatto anche se per me ogni volta che finiamo un film è sempre un miracolo. Senza questo genere di persone non avrei mai potuto fare quello che ho fatto”.
Mariangiola Castrovilli

Michael Ballhaus