L’International Film festival di Istanbul edizione 2008
Un’affascinante e solare Claudia Cardinale ha inaugurato il la 27° edizione dell’International Film Festival di Istanbul, che con i suoi 15 giorni non stop di cinema ha presentato 220 film di tutte le parti del mondo più la sua produzione nazionale, quest’anno veramente eccellente di più di 43 pellicole tra fiction e documentari, di cui 11 in competizione nazionale. Mariangiola Castrovilli
Presidente della competizione internazionaleMichael Ballhauscelebre direttore della fotografia con tre nomination all’Oscar e collaborazioni con registi come Fassbinder, Scorsese, Coppola, Mike Nichols, Sayles, tanto per citarne alcuni.
Michael Ballhaus
Insieme a Joan Dupont, Selim Eyuboglu, Bent Hamer, Pawel Pawlikowski e Kirsi Tykklainen avrà il difficile compito di giudicare le 12 opere in corsa per il prestigioso Golden Tulip.
Ben X
In gara il belga Ben X di Nic Balthazar, nominato quest’anno all’Oscar come miglior film straniero, l’argentino XXY della giovane Lucia Puenzo, l’interessante francese Darling di Christine Carrière, poi due pellicole tedesche, The wave di Dennis Gansel e Hope di Stanislaw Mucha.
Hope
Due pellicole americaneBe kind rewind di Michel Gondry e Honeydripper di John Sayles, due turcheEgg di Semih Kaplanoglu e My Marlon and Brando di KuseyinKarabey (presente anche nella competizione nazionale), l’islandeseYar city di Baltasar Kormakur, il norvegeseGone with the woman di Petter Naess ed il daneseErik NietzscheThe early years di Jacob Thuesen.
My Marlon and Brando
Niente opere italiane in competizione quest’anno, siamo invece presenti nelle varie sezioni con 5 film, Mather of tears di Dario Argento, la splendida riedizione de L’Avventura di Antonioni, Non pensarci diGianni Zanasi, I cento chiodi di Ermanno Olmi e Lezioni di volo di Francesca Archibugi.
The age of ignorance
Anche il Canada ha portato al festival a cavallo tra Europa ed Asia cinque lavori, A promise to the dead del montrealese Peter RaymontThe age of ignorance del sempre ironico Denys Arcand, Emotional arithmetic di Paolo Barman con due mostri sacri qui al loro meglio Susan Sarandon e Max Von Sydow, Nightwatching di Peter Greenaway.
Emotional arithmetic
Infine Grand soirs et petit matins di William Klein240 godibilissimi minuti di un documentario che la maggior parte di voi avrà già visto nel ’78 ma ancora più preziosi oggi proprio perché Klein filma in bianco e nero la faccia niente affatto glam e a molti sconosciuta di personaggi che appartengono ormai alla storia, come tra gli altri Daniel Cohn-Bandit, Charles De Gaulle, Alain Krivine, George Pompidou, Henry Weber, Serge July, Benard Kouchner. Mariangiola Castrovilli