Alla Galleria Nazionale d’Arte Modernadi Roma, c’è l’esposizione Monumental Drawings, incentrata su due opere inedite di Sol LeWitt, prestate dal MAXXI che ne detiene la proprietà, unitamente ad altri lavori di artisti delle collezioni della Galleria. Emilia Dodi
Wall Drawing. Courtesy Coll.Maxxi
Nella Sala Dossier e nella Sala de Concilis sono in mostra due opere inedite di Sol LeWitt (1928-2007) che sono in realizzazione dal 5 marzo scorso.
Wall Drawings - Courtesy Coll. Maxxi
E’ noto come Sol LeWitt, artista concettuale, uno dei più importanti della Minimal Art, già visto al Palazzo delle Esposizioni nel 2000, abbia sempre teorizzato che è l’idea e non la realizzazionemateriale che è il parto dell’artista e anzi “ seguendo un programmaprestabilito, meno decisioni si prendono nel corso del lavoro, tantomeglio”. L’opera priva della sensibilità dell’artista interessa la mente di chi la osserva realizzandosi con l’intuizione di ciascuno.
Wall Drawings - Courtesy coll. Maxxi
Per questo le due opere in mostra, pensate da LeWitt, sono realizzate per Wall Drawings≠ 375 del 1982, da Sachi Haeng e Ja Cho, e Wall Drawings ≠1153 Ripples del 2005 da Win Starkenburg e.Takeshi Arita.
Wall Drawings - Courtesy coll. Maxxi
Circondano le due opere, alcuni disegni monumentali di proprietà della GNAM, di artisti italiani o che hanno lavorato in Italia. Per Wall drawings 375 c’è la tela di Daniel Buren,Baudes del 1969, nonché quelle di artisti che hanno precorso la linea del concettuale, come il bel Torso di donna del 1964-65 di Pino Pascali, tre pezzi di Luciano Fabro, due di Michelangelo Pistoletto, I visitatori e La Smorfia, nonché la colonna in eternit di Gilberto Zorio del 1967 e di Alighiero Boetti, Un uomo alienato, cemento inciso.
Gilberto Zorio - Colonna in eternit
Attorniano Wall drawings≠1153 Ripples, sei pezzi di grafica di Alberto Burri, due di grafite su gesso di Gino De Dominicis, il Filo inox di Maurizio Mochetti, che proietta sul muro l’ombra disegnata, e infine il disegno a matita della grande opera di Cy Twombly, Voyage to Italy del 1964.Wall Drawings ≠ 1153 Ripples fa parte dell’ultimo periodo di LeWitt, essenzialmente eseguito in b/n con sottili tratti che creano un effetto chiaroscurale nel passaggio dal bianco al nero; mentre Wall Drawings ≠375 è un’opera composta da tre figure geometriche,quali piramide, cubo e trapezio, disegnate a china su fondo grigio sfumato. Il lavoro, adattato alla misura della grande parete sul quale è posto, dà l’effetto che i solidi siano sospesi nel vuoto, restituendo l’idea di una superficie piatta, dove la forma è esaminata non tenendo conto dei riferimenti spaziali. Opera concettualmente interessante già eseguita nel 1982 al 74th American Exibition, sempre dai collaboratori. La mostra sarà visibile fino al 18 maggio 2008. Emilia Dodi