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L'America e l'editoria on line

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L'editoria americana,
corre sempre di più
sulla Rete

La Rete rischia negli Stati Uniti di surclassare i media tradizionali. Sempre più testate storiche cartacee, infatti, optano per trasfrerrsi sul web, offrendo i loro contenuti tradizionali, aprendosi a piattaforme multimediali adatte alle nuove generazioni di cybernavigatori. Non è certo frutto del caso, che anche la leggendaria rivista americana ‘Life’, nota tra l’altro per l’attenzione sempre prestata alla fotografia, chiuda i battenti ancora una volta, per risorgere in versione on-line.
Carlo Salvatore

Copertina di Life

La Time Inc, parte della Time Warner Inc, che pubblica la rivista, ha comunicato da qualche giorno che la versione cartacea di ‘Life’, distribuita dal 2004 in allegato con vari quotidiani, cesserà di vivere mentre la sua eredità passerà su Internet. E’ la terza volta che si fermano le rotative per la storica pubblicazione che, fondata nel 1936, ha nutrito l’immaginario del ventesimo secolo registrandone personaggi, storie e tendenze, spesso sotto forma di immagini catturate dai migliori fotografi del mondo.

Una scelta obligata, visto ildeclino del business dei giornali, come confermato dall'azienda. L'ultimo numero cartaceo vedrà la luce il 20 aprile, ma il nome, che è ormai un marchio, non verrà perso: si potrà accedereon line alle oltre 10 milioni di immagini da cui è composto l’ archivio.

Copertine di Life


Un trend in continua espansione, come confermato anche dell'editore del New York Times,Arthur Sulzberger in una recente intervista al quotidiano israleiano Haaretz.“Non so se fra cinque anni stamperemo ancora il New York Times e non mi interessa. Internet è un posto meraviglioso -  aggiunge Sulzberger che deve fare i conti con profitti in calo e perdite nette – lì siamo già i leader”.

Copertine di Life

Il New York Times, occorre ricordarlo ha raddoppiato i suoi lettori on line,  registrando 1,1 milioni di abbonati nella versione cartacea del giornale e 1,5 milioni di lettori sul web ogni giorno.

La testata del New York Times


Per Sulzberger la storica testata segue un intinerario che terminerà quando l’editore deciderà di non stampare più il giornale.Gli editori, a suo parere, devono sviluppare la pubblicità online, più a buon mercato e con costi vivi minori. Un progetto confermato nel quotidiano anche dalla recente unione delle redazioni della carta stampata e del web.

Arthur Sulzberger

News solo on line, quindi, rigorosamente a pagamento, anche se il pericolo blog incombe. Per ora l'editore Sulzberger, sottovaluta il problema, dichiarando sprezzante: “Noi siamo curatori delle notizie. Le gente non va sul New York Times per leggere i blog: vogliono notizie affidabili”.I giovani statunitensi, forse non sono totalmente d'accordo con lui, prediligendo i siti di informazione on line, tra cui anche i blog, che hanno visto crescere il loro bacino di utenza.
Carlo Salvatore

Il New York Times