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Visum incontra Silvia Mazzotta

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Ay Carmela

A tu per tu con Silvia Mazzotta

Silvia Mazzotta è la protagonista femminile di “Ay Carmela”, un classico di José Sanchis Sinisterra, forse il più noto autore teatrale spagnolo contemporaneo. In un’intervista a Visum l’attrice mostra il suo lavoro interpretativo, lo spessore del suo personaggio e lascia emergere una particolare visione dell’autore che offre spunti per riflettere.
Eleonora Menicocci

 

 

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Silvia Mazzotta è la protagonista femminile di “Ay Carmela”, un classico di José Sanchis Sinisterra, forse il più noto autore teatrale spagnolo contemporaneo. Visum ha intervistato l’attrice. Nello spazio magico del teatro, fra sogno e realtà, ti muovi nei panni di una donna … in carne ed ossa e in quelli del suo fantasma.

 

Che tipo di lavoro ha fatto per portare in scena queste due interpretazioni?
“Ho fatto un grande lavoro grazie al regista Mauro Mandolini. La difficoltà principale è stata interpretare un personaggio molto lontano dalle mie corde. In realtà era un po’ una sfida, tant’è vero che Mauro all’inizio mi diceva “meno Silvia più Carmela”.
Per comprendere l’anima di questo personaggio – spiega ai nostri microfoni - avevo bisogno della sua parte viva. Lo spettacolo però inizia con Carmela fantasma. Quando abbiamo raggiunto Carmela viva, nel corso del testo, ho cercato di coglierne i caratteri e pian, piano li ho riportati nelle tonalità vocali e nella fisicità immobile proprie del fantasma. Da un punto di vista artistico – conclude - ho fatto un lavoro a ritroso, complesso ma molto bello”.

 

Carmela è una donna del suo tempo, ma potrebbe vivere anche ai nostri giorni. Secondo lei, quali aspetti del suo modo di essere la rendono attuale?
“Carmela è una donna forte, di temperamento e di cuore: queste sono caratteristiche che non hanno un’epoca storica. Come
carattere femminile – afferma Silvia Mazzotta - ricorda un po’ la Magnani, anche perché è legata ad un tipo di fisicità mediterranea. Per quanto riguarda la sua interiorità – sottolinea l’attrice - è una donna che si dà per amore e muore per amore. Nella vita ha una grinta e un piglio che non le permettono di scendere a compromessi. Questo è un aspetto molto forte nelle donne d’oggi, che portano avanti con determinazione la casa, il lavoro, l’amore, anche con istintività”.

 


Carmela comunica un’immagine inedita del Paradiso. Le ha suggerito qualche riflessione personale?

“Molte riflessioni. L’immagine che comunica Carmela, attraverso le parole di Sinisterra, può sembrare anche bizzarra. Dalla sua descrizione - sottolinea l’attrice - emerge che lì c’è tutt’altro di quello che uno si aspetta… Addirittura, tutti i santi e devoti che noi preghiamo non ci sono, o almeno, non si fanno vedere!
C’è una frase di Carmela – dice Silvia Mazzota - che, secondo me, è importante e mi ha colpito. Quando lei decide d’incontrare delle persone per raccontare quello che è successo in vita e per mantenere la memoria dice: ‘Ci sono tanti modi di essere morti, così come ci sono tanti modi di essere vivi!’”
Eleonora Menicocci

Ascolta l'intervista