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Intervista Gerald Potterton

Yellow Submarine
a Cartoons on the bay

Da quando quaranta anni fa ha fatto parte del team di animatori per Yellow Submarine è la prima volta in assoluto che Gerry Potterton lo vede insieme al pubblico del Teatro Augusteo alla 12° edizione di Cartoons on the bay e lo segue con grande interesse, battendo le  mani anche lui, come tutto il teatro del resto sulla trascinante musica dei Beatles.
Mariangiola Castrovilli

 

 

a

Spiritoso, coinvolgente, ironico con battute a ripetizione che sono ormai un cult, ripetute da ormai due generazioni il film tocca l’apice della sua bellezza al momento di Lucy in the sky with the diamonds. “Questo pezzo così emozionante, moderno con dei colori surreali è opera di uno splendido animatore australiano Bill Sowl, assolutamente geniale”, ci dice sottovoce Gerry mentre scorrono le immagini, “peccato che il suo rapporto con il regista George Dunning non fosse proprio idilliaco. George non lo aveva molto in simpatia, lo trovava infatti disordinato, non troppo accurato nel vestire, e un po’ troppo incline al whisky e alla marijuana…. Ma il suo lavoro si vede ed è assolutamente straordinario”. Yellow Submarine classe 1968 in una splendida copia da poco restaurata è da vedere e da rivedere, un’occasione imperdibile per fare un viaggio strepitoso nell’universo canoro dei fab four.

 

Potterton lei ha contribuito come animatore ad una parte di questo film realizzato in meno di un anno dal ‘67 al luglio del ‘68, cos’è che ha trovato più difficile? Cominciamo col dire che le parole chiave di questo lavoro sono All you need is love”, risponde Gerry, “e più che l’animazione che era abbastanza semplice, il problema era il coordinamento perché il film è stato realizzato da un grande numero di animatori disseminati sul pianeta. Io ero coinvolto da sempre con George Dunnings che sentiva molto l’influsso di Norman McLaren e del suo stile semplice ed essenziale, inoltre tutti e tre lavoravamo per il National Film Board of Canada”.

 

E poi?
Dopo alcuni anni dal suo ritorno a Londra George mi chiamò per chiedermi se mi sarebbe piaciuto collaborare con il suo Yellow Submarine risposi con entusiasmo che accettavo. La produzione è stata così realizzata in studi sparsi un po’ dovunque nel mondo e di qui appunto il suo fascino e la sua ricchezza. Da tener presente poi che per quei tempi, il 67/68 il film – spiega Potterton - costò una cifra relativamente modesta, attorno al milione di dollari e fu realizzato in tempi record, altro che Biancaneve…. La sceneggiatura è stata il frutto di un team autoriale in cui c’era anche il produttore Al Brodax, capeggiata da Erich Segal, autore di Love Story. Ricordo che Erich a quel tempo andava a correre la mattina presto ad Hyde Park pensando a come realizzare questo script”.

 

Vedendo Yellow Submarine a quarant’anni di distanza, come lo trova?
Assolutamente affascinante, soprattutto sentendolo in italiano invece dell’inglese liverpuliano in cui è stato girato. Sono sicuro che anche i Beatles avrebbero amato la versione italiana. Non conoscendo tutte le canzoni del film credo che se Dunning si fosse fermato a All you need is love con la vittoria dei buoni sui cattivi tagliando così 20 minuti, sarebbe stato assolutamente perfetto”.

 

E i Beattles com’erano?
Ci crede che non li ho mai visti di persona? A quel tempo erano molto occupati, per cui non se la sono presa poi troppo calma. Però, a film finito pare che fossero così contenti da prestarsi per il commento finale dal vivo. Poi ci fu una grande festa con tutti e quattro, in cui mi dicono che a Soho scorressero i classici fiumi di alcool. Ma io non c’ero…..”.
Mariangiola Castrovilli