“L’idrografo” di Allard Schröder

L’affascinante odissea di un nobile prussiano che si imbarca alla ricerca della legge del moto ondoso. L’idrografo è un capolavoro dello scrittore olandese Allard Schröder, pubblicato in Italia da “Iperborea edizioni”.
Danila Bigazzi

 

 

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Il 15 aprile 1913 è “una tranquilla giornata di primavera” quando il Posen, salpato due giorni prima dal porto di Amburgo, fa rotta verso sud, con destinazione Valparaiso. All’ultimo momento sul veliero si è imbarcato il conte Franz von Karsch-Kurwitz, rampollo di una famiglia di possidenti terrieri della Pomerania, ma di professione idrografo. Atmosfera rarefatta, coloniale, sfumata. Karsch-Kurwitz “ A trentadue anni era un uomo in cui i ricordi si rilevavano più interessanti delle prospettive”.Annoiato e senza reali obiettivi da realizzare decide di imbarcarsi su una nave come idrografo, unico aggettivo che possa dare una senso alla sua vita e lo definisca come uomo.Amante del mare che lo aveva guarito da una strana malattia somatica durante l’infanzia, accarezzato dalla bianca spuma marina, subisce  la fascinazione di  questo straordinario elemento naturale, decide di studiare scientificamente il moto ondoso. Un legame psicologico-affettivo lo lega al mare, unico ricordo di tenerezza infantile.

 

Nella sua mente ricorrono le carezze del mare e l’abbraccio avvolgente e corposo della tata che ve lo conduceva.Quest’uomo malinconico, durante il viaggio verso l’ignoto, entrerà in contatto con Maser, pragmatico commerciante di salnitro, Totleben, un insegnante di lettere in esilio, ipnotizzato dalla foto della sua promessa sposa, donna schiva, di modeste qualità fisiche, a cui la famiglia lo aveva destinato.

 

Tutto ciò solleciterà in lui un impellente inquietudine, un irrefrenabile desiderio di  fuga con un futuro programmato, rassicurante , piatto come la sconfinata tavola marina. Trascinato dall’ inesorabile fluire della vita, il conte Franz von Karsch-Kurwitz viene irretito da un sensuale incontro con una sconosciuta olandese. Da quel momento  la sua esistenza prenderà una svolta inaspettata. Nato nel 1946, Allard Schroder si candida per la prima volta al premio AKO nel 1999 con il romanzo Grover. Finalmente otterrà quel premio nel 2002con L’Idrografo. Oggi è considerato uno degli scrittori olandesi contemporanei più acclamati e le sue opere hanno raggiunto un largo favore di pubblico anche a livello internazionale.
Danila Bigazzi