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Un sogno per rivivere un amore fra due artisti |
Alla Fonderia delle Arti di Roma, nuovo spazio teatrale voluto ed ideato da Giampiero Ingrassia, un suggestivo e toccante spettacolo, Ay, Carmela, un testo dello spagnolo contemporaneo José Sanchez Sinisterra, in scena fino al 6 aprile, che vede in scena solo due attori, Fabrizio Sabatucci e Silvia Mazzotta. La regia è curata da Mauro Mandolini. Giancarlo Leone |
FOTO DI ANDREA GIUGGIOLI |
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E’ in scena fino al 6 aprile nel nuovo spazio teatrale voluto ed ideato da Giampiero ingrassia, Fonderia delle Arti, il suggestivo spettacolo dello spagnolo José Sanchez Sinisterra, Ay, Carmela, che vede in scena due validi e magistrali attori che ben si amalgamano sul palcoscenico, Fabrizio Sabatucci e Silvia Mazzotta. Appena si entra in sala, quasi al buio, il palco è ben visibile, non c’è nessun sipario e già gli attori sono posizionati: lui, Paolino, tenore fallito, petomane per necessità ed intrattenitore di varietà, è disteso per terra su un fianco, con le spalle rivolte al pubblico e sta dormendo. Su una sedia poco più in là, sempre di spalle, Carmela, la sua compagna, assassinata dal regime franchista. La commedia comincia e finisce allo stesso modo. L’uomo si sveglia, ma sta naturalmente sognando, e si rivede la donna davanti. La chiama: “Carmela, sei viva?” E lei: “No. Sono morta”. |
FOTO DI ANDREA GIUGGIOLI |
Ormai Paolino è un uomo solo, sconfitto. Ma con quel sogno, rigeneratore e commovente, lui può rivivere con la donna il suo ultimo spettacolo. I due commedianti di provincia, filo-repubblicani, fatti prigionieri perché entrati per sbaglio in zona franchista, per non essere giustiziati, recitano un testo che mette alla berlina l’ideale repubblicano davanti a militari nazionalisti e a prigionieri delle Brigate Internazionali che saranno fucilati il giorno dopo. |
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FOTO DI ANDREA GIUGGIOLI |
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Con le peripezie dei due artisti che simboleggiano la tragedia collettiva del popolo spagnolo durante la guerra civile, l’autore Sinisterra vuole fare un omaggio alla dignità degli artisti e all’importanza della coscienza civile, ma anche vuole essere, questo, un omaggio alle persone semplici che, seppur impaurite dalla Storia e dagli eventi più grandi di loro, ciò nonostante riescono ad andare avanti con sacrificio, dignità e a testa alta. Il testo della pièce, tradotto da Antonella Caron, per la Spagna è un testo cult. |
FOTO DI ANDREA GIUGGIOLI |
Ottima la regia di Mauro Mandolini che, non avvalendosi di supporti fonici, ha concentrato tutto il suo impegno sulla recitazione degli attori, veramente magistrali. Giancarlo Leone |
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