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Sul lago dorato

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Quanto rilassa quel lago 
Al Teatro Parioli di Roma, fino al 6 aprile, la bellissima commedia di Ernest Thompson, Sul lago dorato, che vede come protagonisti Arnoldo Foà ed Erica Blanc, sotto la magistrale regia di Maurizio Panici.
Giancarlo Leone

 

 

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E’ in scena attualmente al Teatro Parioli di Roma, fino al 6 aprile, la bellissima commedia di Ernest Thompson, Sul lago dorato, che vede come protagonisti principali Arnoldo Foà ed Erica Blanc.La pièce narra di un professore in pensione che alla vigilia degli 80 anni ospita la figlia ed il nipotino nella villa vicino al lago dove lui e la moglie sono tornati per passare l’estate. Tra il vecchio ed il bambino, dopo iniziali schermaglie e diversi punti di vista, l’immancabile conflitto generazionale, nascerà un grande affetto che continuerà ben oltre quell’estate.Accanto all’anziano e burbero Norman, la moglie Ethel, sempre premurosa ed affettuosa nei suoi confronti. Durante quella stessa estate la figlia Chelsea spera di riuscire a ricucire il rapporto con il padre, da sempre travagliato. Ma l’incontro non va a buon fine e se ne va, lasciando ai nonni il figlio che, dapprima non gradisce la situazione, ma poi si lascia conquistare dalla coppia in tarda età.

 

Questa commedia fu rappresentata a Broadway per la prima volta nel 1978 e nel 1981 ne è stato tratto un film di grande successo di Mark Ridell, interpretato in maniera superba da Henry Fonda e Katherine Hepburn (i due meritatamente vinsero l’Oscar per la loro interpretazione), mentre Jane Fonda interpretava la parte di Chelsea. Che dire della coppia Foà – Blanc? L’attore, oggi novantaduenne, calca e domina la scena da vero maestro. Accompagnato da una intelligente, un po’ svampita e nervosa Erica Blanc, interpreta in maniera giusta ed eccellente la parte dell’anziano sarcastico e malandato che fatica a rassegnarsi al passare degli anni. Diversa invece la prospettiva della moglie che con orgoglio fa presente il tempo che passa inesorabilmente.Il tema della commedia di Thompson metteva in risalto il rapporto fra genitori e figli e le difficoltà con cui ci si scontra per cercare di superare le dinamiche innescate per tutta una vita.

 
Il testo italiano, al contrario, cerca di battere di più sul tema dello scorrere del tempo, primeggiando con romanticismo e delicatezza i rapporti interfamiliari. Da piccoli gesti si vede che il rapporto tra l’anziano Norman e l’ancora affascinante Ethel è ben saldo. Lei lo incoraggia lo sostiene a spada tratta, lo bacia e l’abbraccia perché per lei è ancora il suo possente cavaliere. Nella traduzione italiana di Nino Marino, i dialoghi sono brillanti, intelligenti, divertenti, spesso comici. Ma ancor di più strepitosi.

 

Foà e la Blanc sono prodigiosi nella recitazione, commuovono, divertono, districandosi in situazioni drammatiche, grazie anche alla sapiente regia di Panici. Non altrettanto si può dire per il resto della compagnia. Se convince la recitazione del piccolo Tommaso Gimignani, alla sua prima esperienza sul palcoscenico, lasciano un po’ a desiderare le recitazioni degli altri protagonisti: Valerio Santoro e Loredana Giordano. Le musiche originali di Roberto Procaccini sono adatte all’atmosfera e molto orecchiabili. Bella la scenografia curata da Aldo Buti. Da vedere.
Giancarlo Leone