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Juno

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Juno

Juno per la regia di Jason Reitman con Ellen Page, Jennifer Garner narra le disavventure tragicomiche di una giovane sedicenne, che rimane incinta al suo primo rapporto sessuale. Juno è un film fresco, ironico, tragico, 92 minuti in cui si parla agli uomini e alle donne, che si lascia guardare con piacere a dispetto della pesante tematica che affronta, senza cadere nella solita morale e neppure nell’autocompiacimento controcorrente.
Alessandro Gallippi

 

 

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Quella delle gravidanze non volute, è una delle tematiche più delicate da affrontare soprattutto in celluloide.Un argomento molto difficile da sceneggiare senza creare critiche e dissensi e senza essere pesante e drammatico nell’esposizione. Non è il caso però di Juno, che affronta quest’argomento con un tono assolutamente leggero e allo stesso tempo intelligente.Merito del bravissimo regista Jason Reitman, che già aveva diretto lo splendido “Thank You for Smoking” e figlio del regista di Ghostbusters.

 

Questo giovane talento, scoperto e cresciuto da Robert Redford e coccolato da Steven Spielberg, che ultimamente gli ha affidato la regia di una serie Tv da lui ideata “The United States Of Tara”, è stata una delle migliori rivelazioni degli ultimi anni. “Juno”, narra le disavventure tragicomiche di una giovane sedicenne, che rimane incinta al suo primo rapporto sessuale. Dopo un panico iniziale, decide con sarcasmo di non abortire e andare insieme alla sua migliore amica alla ricerca degli aspiranti genitori. Non siamo di fronte al solito polpettone triste e deprimente nell’odierna disperazione adolescenziale. Perché questa pellicola ha un genere tutto suo, che non si colloca in nessun clichè, non rispetta nessuna regola, ma ne inventa persino di originali.

Jason Reitman riceve il Marc'Aurelioper Juno

Evita abilmente la trappola del cinismo e del patetismo, ormai spudoratamente usate in ogni film che tratta problemi sociologici. Affronta con umana dignità, la storia attraverso gli occhi di questa bravissima attrice, interpretata da Ellen Page, che a sua volta e circondata da altrettanti volti memorabili, dal padre interpretato J.K Simmons, alla mamma adottiva che ha il volto di un inedita Jennifer Garner. La storia è scritta da Diablo Cody, ma il suo vero nome è Brook Busey-Hunt, un ex spogliarellista, diventata successivamente giornalista, che grazie al suo blog “Pussy Ranch”, narrava le sua avventure/disavventure nel mondo dello strip-tease.

L'interprete femminile Ellen Page e la sceneggiatrice Diablo Cody del film Juno
Il produttore del film ha deciso che lei era la persona giusta per scrivere questa storia, l’ha contattata e successivamente ingaggiata. La sceneggiatura infatti è stilizzata con una naturale spregiudicatezza verbale, che mantiene un sapiente equilibrio tra briosità e problematicità, unite ad una fluidità narrativa degna di nota. Retiman Jr inoltre, offre una ventata generazionale diversa, dato che finalmente non si parla dei giovani d’oggi nella solita squallida società consumistica, e vouyeristica.

Una sequenza del film Juno
Juno” è una corda con dei chiari nodi da districare dall’inizio alla fine e un viaggio tra le note nella sua splendida colonna sonora. Il suo linguaggio è molto vicino a quello dei giovani d’oggi, e ogni situazione esclude qualunque traccia di finzione. Perché è la realtà la punta di diamante di questa storia, con i suoi relativi elementi come il suo migliore amico che l’ha messa incinta, pieno di superficiale immaturità, la visita al centro femminista disumano e crudele favorevole all’aborto, la rivelazione ai genitori, fino all’incontro con la famiglia benestante, disposta ad adottare il bambino e il finale che preferiamo non rivelare. Alla fine Juno è una pellicola molto semplicista se vogliamo, un mondo senza nessuna tensione, dove tutto si può sistemare con una semplice battuta, che si distingue per la sua natura contemporanea e la femminilità che la circonda. Ma le qualità della pellicola, del regista e degli attori, sono innegabili e dimostrano ancora una volta che non sempre il meglio del cinema americano risiede nei grossi nomi di grido, me nel realizzare lo script intelligente su tematiche sociali, usando uno stile anticonvenzionale. Juno è un film fresco, ironico, tragico, che parla agli uomini e alle donne, che si lascia guardare con piacere a dispetto della pesante tematica che affronta, senza cadere nella solita morale da due lire e neanche nell’autocompiacimento controcorrente. Concede spazio per riflettere in maniera sana e senza cadere mai in nessun clichè ma soprattutto, ricorda alle persone, che chiunque di noi ha bisogno di aiuto.
Alessandro Gallippi

Ellen Page