Così si può definire l’ultimo film scritto e diretto da PaoloGenovese e LucaMiniero che vede come sceneggiatori Fausto Brizzi, Marco Martani e Massimiliano Bruno, Questa notte è ancora nostra, che ha come protagonisti Nicolas Vaporidis, lo stesso Massimiliano Bruno, Maurizio Mattioli e la gradevole presenza di Franco Califano. Eccellente la prova dell’attrice Valentina Izumi.
Antonello Venditti mai avrebbe pensato che la sua Notte primadegli esami avrebbe avuto tanta fortuna al cinema, almeno come miniera per titoli di film per un pubblico giovane.
E così ecco nascere Questa notte è ancora nostra, film scritto e diretto da Paolo Genovese e Luca Miniero, sceneggiato da Fausto Brizzi, Marco Martani e Massimiliano Bruno, anche protagonista del film. Ne viene fuori una commedia fresca, giovane che sa intrattenere e divertire in quella giusta dimensione.
La cinese romanizzata Valentina Izumi, eccellente, e il cassamortaro rock Nicolas Vaporidis, ottimo nel suo personaggio si innamorano tra discussioni, equivoci: lui ha bisogno di una cantante esotica per farsi produrre il disco da un truce discografico, interpretato da Franco Califano (tormentone del film “Ce serve nacinese”), lei deve sfuggire al matrimonio combinato e salva debiti. Sullo sfondo di Piazza Vittorio con ovvi razzismi affrontati con tono non saccente, si arriva al più scontato dei finali: tutti orecchiano la verità al momento giusto: ma i registi di Incantesimo napoletano e Nessun messaggio in segreteria riscattano la storia, mettendo a frutto facce e situazioni.
C’è il ciccio amico di Vaporidis, Massimiliano Bruno, che ruba a Tony Renis e AdrianoPappalardo frasi per le lapidi, Maurizio Mattioli che tradisce gli spaghetti per la soia; meraviglioso quando teorizza la decomposizione dei cinesi per spiegare la misteriosa assenza di mortalità nella loro comunità.
Ma non solo. C’è l’humour macabro, la storia d’amore tra i due protagonisti, Vaporidis e Izumi, la splendida romanitas del discografico Franco Califano, l’ironia ed il sex appeal di Ilaria Spada, la gran colonna sonora in sottofondocurata da Daniele Silvestri, uno che di musica se ne intende.
Nonostante tutto, il film di Miniero e Genovese, che seguono il filone del momento, di spremere un genere, quello dei giovani carini, poco occupati, fino allo stremo, piace per quello che è, un eccentrico prodotto industriale con qualcosa di più. Consigliato. Da vedere. Giancarlo Leone