L’urlo strozzato della disperazione.
“La moglie del macellaio” di Li Ang

Una denuncia brutale sulla condizione femminile. La moglie del macellaio, il romanzo della scrittrice di Taiwan Li Ang pubblicato da “Edizioni Pisani”, narra di una lotta disperata per la ricerca della dignità e denuncia con lucida brutalità situazioni di violenza gratuita che non vorremmo più vedere.
Danila Bigazzi

 

 

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La moglie del macellaio, ultimo romanzo della scrittrice Li Ang, pubblicato da “Edizioni Pisani”, è un libro di lucida e brutale denuncia sulla condizione femminile in un piccolo villaggio costiero di Taiwan, dove una giovane ragazza orfana di padre viene data in sposa al macellaio del paese che conduce il suo matrimonio con lo stesso sadico piacere e la medesima violenta perizia con cui macella i suoi maiali.

 

Tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto La moglie del macellaio è un romanzo di rottura verso il più ostico tabù vigente nella cultura orientale: il sesso. Lin Shi e sua madre, in quanto donne sole in una società patriarcale, vengono emarginate anche dalla loro stessa famiglia, costrette all’accattonaggio. Subendo i morsi di una fame atavica, la madre della ragazza si dona ad un soldato di ventura in cambio di cibo gettando nello sconforto e nella vergogna il nome della famiglia. La figlia  viene così affidata allo zio e l’ultimo ricordo che avrà di sua madre sarà quella di lei “vestita di rosso e legata ad una colonna” esposta al pubblico ludibrio.

 
Per cercare di porre rimedio a tale onta la giovane dovrà sposare un macellaio quarentenne che le aprirà le porte dell’inferno. “Nel suo mestiere di macellaio, Chen Jiangshui era uno dei migliori….Al mattatoio lo chiamavano Chen l’ammazza scrofe, in parte alludendo scherzosamente al modo in cui trattava le donne a letto”. Lin Shi combatte ogni giorno contro fame, abusi e umiliazioni inenarrabili; le sue grida di terrore vengono interpretate dai vicini come vezzi erotici per compiacere il marito. Alla fine, impotente e rassegnata, rinuncia anche ad esprimere il suo dolore provocando in lui una rabbia ancora più furiosa. Indispettito dalla passiva resistenza della donna, la trascina con sé al lavoro, costringendola ad assistere partecipe al macello dei maiali. Questo procurerà in lei una sorta di delirio onirico popolato di demoni che la porterà a reazioni estreme e definitive.

 

Li Ang, portavoce del movimento femminista taiwanese, si è attirata non poche critiche creando notevole trambusto culturale intorno alla sua persona, se non veri e propi atteggiamenti persecutori da parte della società più conservatrice. Nata a Taiwan nel 1952 raggiunge il successo internazionale con “La moglie del macellaio” pubblicato negli Stati Uniti, Francia Germania e Gran Bretagna. Attualmente insegna al dipartimento di Teatro presso l’università di Cultura Cinese a Taipei. Nel 2004 è stata nominata “ Chevalier des Art et Lettres” dal ministero della cultura Francese.
Danila Bigazzi