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Come ammazzare la moglie e perché?

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Il marito? La moglie?
Meglio ammazzarli!

Al Teatro de’ Servi di Roma, fino al 30 marzo, un divertente spettacolo che trae spunto da due libri degli anni ’70 dell’umorista Antonio Amurri, scomparso nel dicembre1992. Dalla fusione dei due libri è nato Come ammazzare la moglie e perché, come ammazzare il marito senza tanti perché per la regia di Roberto D’Alessandro che ha aggiunto dei testi agli originali dell’umorista. Uno spettacolo consigliatissimo per le coppie in crisi.
Giancarlo Leone

 

 

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Siete delle coppie in crisi? Non sopportate più vostro marito? Non sopportate più vostra moglie? Allora questo spettacolo è sicuramente per voi, guai a perderlo. Sarebbe un vero peccato e vi portereste il rimorso fino alla tomba. Tratto dagli omonimi best seller dell’umorista Antonio Amurri, scomparso nel dicembre 1992 (Come ammazzare la moglie e perché del 1974 e Come ammazzare il marito senza tanti perché del 1976), lo spettacolo che ha fuso i due titoli dei libri, ed è in scena al Teatro de’ Servi di Roma fino al 30 marzo, è piacevole e divertente.

 

I testi aggiuntivi di Pino Cormani, Enrico Deschner, Mimmo D’Angelo, Cinzia Berni, Maria Pagnotta e Roberto D’Alessandro, che cura anche la regia ed è uno dei quattro attori in scena con Pino Cormani, Maria Lauria e Carola Silvestrelli, rendono l’attualità tragicamente comica: sono chiari i riferimenti alla triste situazione ambientale della regione Campania e allo spirito italiano di intolleranza verso le coppie omosessuali.

 

In scena Roberto D’Alessandro e Pino Cormani, nel ruolo dei mariti, Maria Lauria e Carola Silvestrelli, in quello delle mogli. Solo quattro attori che si alternano sul palco per dare vita ad oltre diciotto diversi sketch.

 

Riprodotte numerose situazioni tipiche della coppia sposata: dalla gelosia immotivata della donna alla posizione incompresa dell’uomo per il gioco del calcio, dalle pretese della donna gestante alle fissazioni sessuali dell’uomo. Per non parlare poi della tipica moglie ossessionata dalla suocera e della classica avarizia del marito. Pistole, cappi, fermi da maglie, arsenico, sono tutte modalità e consigli per uccidere o una moglie o un marito ingombrante.

 

Tra il primo ed il secondo atto, la sequenza degli sketch è interrotta da un momento di primo intrattenimento. Il cervello della donna e dell’uomo a confronto, in un’immagine stampata su un cartellone e visibile al pubblico. Gli attori commentano l’evidente diversità: pianeti che ruotano intorno a diversi obiettivi, diverse speranze e diversi progetti. Ma che tuttavia, provano ad amarsi e sopportarsi un giorno dopo l’altro.

 

Ironica visione del matrimonio e dei suoi risvolti fallimentari, questa pièce ci spinge a ridere di situazioni in cui è difficile non riconoscersi ed in cui si evidenziano i fondamentali elementi che differenziano i due sessi, indiscutibilmente provenienti da due diversi emisferi. I siparietti sono esilaranti nonché le caratterizzazioni dei personaggi dai diversi dialetti, interpretati dai bravi e coinvolgenti attori che, affiatatissimi, sanno regalare al pubblico uno spettacolo estremamente piacevole, dai ritmi serrati e dalle battute irresistibili. Consigliatissimo!!!
Giancarlo Leone