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Afro in mostra a Roma

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Afro Balsaldella
dagli anni della Galleria
Cometa al dopoguerra

Lo scorso 3 marzo, si è inaugurato, a cura di Giuseppe Appella, il progetto espositivo dal titolo Afro dagli anni della Galleria Cometa al dopoguerra. La manifestazione è articolata in due sedi distinte, allestite a Roma, una presso la Galleria Fabrizio Russo di via Alibert e l’altra presso la Galleria Francesca Antonacci di via Margutta. L’evento si concluderà rispettivamente nelle date del 26 marzo e del 18 aprile 2008. Apparati scientifici a cura di Agnese Sferrazza. Catalogo De Luca Editori d’Arte.
Vittoria Severini

Autunno, 1935, tecnica mista su compensato, cm 58x83,6 - Firmato in basso a destra: Afro

 

a

Afro - Libio Basaldella (1912-1976), noto più semplicemente con  il nome di Afro, nasce ad Udine in una famiglia di artisti: suo padre Leo, morto nel 1918 durante al I Guerra Mondiale, fu pittore e decoratore, mentre i fratelli Dino (1909-1977) e Mirko (1910-1969) scultori.Compiuti i primi passi artistici a Venezia e a Firenze, Afro, nel 1929 giunge a Roma, grazie ad un assegno di studio della Fondazione Marangoni ottenuto per aver eseguito magistralmente una copia del Cristo morto di Andrea Mantenga (14311506). Qui egli incontra artisti del calibro di Gino Bonichi alias Scipione (1904-1933), Mario Maffai (1902-1965) e soprattutto Corrado Cagli (1910-1976), il cui temperamento, energico e brillante, lascerà degli echi profondi in quello più giovanile ed inesperto del pittore.

Foro Romano, 1935, tecnica mista su tela, cm 50x75

La teoria di Cagli lo attrae smisuratamente: lo impressiona in particolar modo, il nuovo concetto di primordio e tonalismo, che ben si adatta alla lezione veneta mediata dal ritorno alla tradizione italiana più genuina e naturale. Infatti intorno agli anni ’30 del secolo compaiono figurazioni dai modi espressionisti e dall’acceso cromatismo, seguite da una pittura tonale fondata sul contrasto di luce e colore. Il 5 febbraio 1935 il pittore partecipa alla II edizione della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma che segnerà il trionfo dell’arte italiana sulla scena internazionale. Nell’aprile dello stesso anno la contessa Anna Laetitia Pecci Blunt (1885-1971), apre a Tor de’ Specchi  la Galleria della Cometa diretta da Libero de Libero (1906 – 1981) e Corrado Cagli.

Paesaggio con rovine, 1935, tecnica mista su tela, cm 60x90 - Firmato in basso a destra: Afro

Gli obiettivi più che commerciali furono divulgativi: far conoscere al grande pubblico, anche d’oltre oceano, i nuovi orientamenti dell’arte contemporanea. La Galleria sarà, nelle due sedi di Roma e New York, una fucina di nuovi artisti ed un richiamo per i più noti. Nel 1937, Afro, vi espone quella che, secondo il critico Luigi Aversano, fu una fra le più belle e interessanti mostre che la Cometa abbia offerto al godimento del suo pubblico intelligente e numeroso. Purtroppo nell’estate del 1938, la rassegna romana, chiude per motivi legati alla politica razziale del regime.

Seggiolone, 1942, tecnica mista su tela, cm 63x50 - Firmato in basso a destra: Afro. 942

E’ da questo lasso di tempo tra il 1935 al 1947, che prende vita la raccolta espositiva promossa da Francesca Antonacci allestita presso gli spazi espositivi del suo atelier : si tratta di sedici tele raffiguranti vedute di Roma, ritratti e nature morte, fondamentali per ripercorre l’iter artistico che condusse il maestro dall’esperienza figurativa a quella astratta.

Natura morta,1947, tecnica mista su tela, cm 30x39

Completano il corpus delle opere, quarantaquattro disegni in mostra nella galerie di Fabrizio Russo dove la sperimentazione di nuove tematiche è espressa soprattutto su carta attraverso un costante ricorso al disegno.Il curatore Giuseppe Appella afferma infatti che non c’è immagine che Afro non abbia dipinto senza prima averla verificata su carta.
Vittoria Severini

Nero grigio medio, 1962, tecnica mista su carta intelata, mm 500 x 710