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Lithian Ricci al Vittoriano |
Fino al 30 marzo 2008 si potrà visitare al Vittoriano di Roma, l’interessante mostra di Lithian Ricci (1958). Curata da Maria Teresa Benedetti, ha un catalogo Cangemi editore. Emilia Dodi |
Lithian Ricci - Fotoritratto |
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Lithian Ricci vive e opera a Milano. Nata a Roma, ha lavorato per alcuni anni a Londra. Architetto, è in Inghilterra che ha iniziato la sua attività di pittrice. Nota in Italia e all’estero, presenta in quest’esposizione una serie di opere figurative di grande creatività, libertà, fantasia e sogno. Sono tele nelle quali c’è un erotismo sotteso che è impulso dell’inconscio e unisce storie e leggende note a parti della propria fantasia, creando un mondo immaginario dove il suo bestiario, ha un’importanza preponderante. |
Lithian Ricci - L’incontro |
I colori sono dati a piatto, particolarmente nitidi e caldi. Si può dire che l’esposizione sia divisa in settori dove gli animali hanno una loro ben precisa collocazione. Bellissima l’opera In viaggio con Macak, logo della mostra, dove una fanciulla tiene con la mano un enorme e bel gattone e la tela dello straordinario orso dagli occhi buoni, Pancrazio, dove in un paesaggio di fantasia piuttosto spoglio, si nota un nudo di donna. |

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L’opera La sposa, per dirla come nella presentazione del catalogo, raffigurerebbe La Bella e La Bestia, dove potrebbe essere rappresentato sia il valore dell’amore, che l’impossibilità di viverlo. |
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Nei ritratti immaginari, opere piene di freschezza, nella tela Issy e Billy, dovela bimba bionda cavalca lo splendido destriero bianco con un coniglio in volo e in primo piano una grande farfalla, si nota una grande senso di libertà. Per esseri e lupi, molto interessanti i due grandi trittici Il sogno di Charles e il sogno di Orazio, nonché Tango col lupo dove Capuccetto rosso sembra dominare con la sua innocenza, il grande uomo-lupo. |

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Nel cuore del giardino nella tela Giardino romano del 1999, sembra esserci un riferimento a Magritte. L’acqua, elemento dominante della vita, è rappresentata da opere belle e importanti, dove pesci e fanciulli vivono con gioia in questo elemento. L’amato cane Lollo ha una parete tutta per sé dove domina con il suo volo, il mondo fantastico. Per i ritratti, dove nell’Abbraccio, l’erotismo elegante è un po’ meno sotteso, tra le opere si riconosce il ritratto di Barbara Palombelli con il suo cane Beata. In uno spazio a parte c’è la celebrazione ironica, della sacralità. Le piccole opere sono inserite in cornici particolari, create dall’artista. Qui ci sono le due bellissime tele del 1993, Il Cavaliere verde e Il Cavaliere rosso. Tutti i pezzi esposti risultano molto interessanti e dimostrano come anche la figuratività può essere un processo celebrale e i vari riferimenti che potrebbero essere fatti a Delveaux, Magritte e in parte a Balthus, non inficiano la personalissima espressione artistica di Lithian Ricci. Emilia Dodi |
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