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Evento Elena Bonelli

La canzone romana
attraverso il mondo.
Incontro con E. Bonelli

Recentemente, all’Auditorium Parco della Musica, Elena Bonelli in una serata evento ha presentato il suo spettacolo, Roma in the world, alla presenza di numerosi personaggi della cultura e dello spettacolo. Visum l’ha intervistata.
Giancarlo Leone

 

 

 

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La sera del 18 marzo, all’Auditorium Parco della Musica, si è assistito ad un grosso evento, una serata unica intitolata Roma in the world.

 

L’artefice di tutto ciò è stata la cantante ed attrice internazionale Elena Bonelli, reduce da un tour mondiale durato cinque anni che ha permesso alla canzone romana di modernizzarsi, diventare cosmopolita, grazie proprio a questa donna, voce ufficiale dell’Inno di Mameli. Una serata magica dove prosa e musica si sono fusi insieme, il tutto supportato da filmati, foto, proiezioni che hanno dimostrato come la canzone romana nel mondo sia apprezzata.
 

Elena Bonelli è la nuova icona della romanità. Visum l’ha incontrata. “E’ vero. Coniò per me questo termine un giornalista di un quotidiano romano nel 2003 - racconta ai nostri microfoni l’attrice - la canzone romana allora era un po’ dimenticata da tutti. Io, invece, riscoprendo certe vecchie canzoni ho dato vita al filone della romanità. E così pian piano ho riportato la canzone romana – sottolinea - non solo in giro per l’Italia ma nel mondo. E la serata di martedì è stata la consacrazione di quello che ho fatto in cinque anni”. C’è qualcuno che vuole vedere Elena Bonelli accostata alla mitica figura di Anna Magnani.

 

No, ma vogliamo scherzare! -  continua la simpatica Elena, fu il regista Carlo Lizzani a vedere questo accostamento. Ma Anna Magnani è irripetibile, è stata unica. Io raccolgo il tutto con una risata. D’accordo, mi sento un’attrice temperamentosa, grintosa ma, per carità, non tocchiamo i miti”.

 

Elena Bonelli con Roma in the world vuole lanciare un’ennesima sfida: trascinare lo spettatore con la sua travolgente interpretazione dei pezzi storici della tradizione romana nelle atmosfere musicali degli altri Paesi del mondo. “Cerco e ho cercato di trasformare alcune canzoni, reinterpretandole, nelle lingue dei Paesi dove lo spettacolo è arrivato: canto Chitarra Romana in fado portoghese – spiega - Sinno me moro in andaluso, Vecchia Roma con l’atmosfera parigina di Saint Germain de Près, fino a Roma nun fa la stupida stasera con swing da musical di Broadway. Girando il mondo – conclude - ho trovato dei pubblici stupendi. Il più caloroso quello giapponese”. Un’artista eclettica e cosmopolita che porta la romanità nel mondo.
Giancarlo Leone