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Renoir e il teatro
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Pierre Auguste Renoir in mostra al Vittoriano |
Si è aperta al Vittoriano di Roma una grandiosa esposizione dedicata a Pierre Auguste Renoir (1841-1919), con ben 64 oli, 17 disegni e gouâche, 40 opere grafiche e 5 sculture. Curata da Kathleen Adler, coadiuvata da un importante Comitato scientifico, ha un bel catalogo edito da Skira. Emilia Dodi |
Il cappello appuntato, 1892 The Pinned Hat Olio su tela, 65 x 54 cm Zurigo, Collezione Fondazione E.G. Bührle |
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Il Vittoriano continua a presentare grandi esposizioni che, gradite al pubblico, sono anche di interesse scientifico-didattico. Questa è particolarmente interessante perché sfata la leggenda del Renoir solo impressionista, presentandolo nel periodo della maturità tra classicismo e modernità. Nel 1999 ci fu già una mostra dedicata a questo maestro, ma vuoi per lo spazio museale allora poco noto e certamente non adeguato come oggi, i prestiti furono pochi. Poter presentare ben 64 oli del maestro fa capire quanto il Vittoriano, in soli nove anni, abbia raggiunto un notevole traguardo. I Paesi prestatori sono stati 12 di cui ben 6 francesi, con il coinvolgimento di 41 musei di tutto il mondo. Per Renoir, dopo il periodo impressionista, che durò all’incirca un decennio, ci fu un ripensamento nel quale l’artista iniziò a considerare per lui concluso questo movimento sentendo la necessità di rappresentare il moderno attraverso il classicismo. |
La baia di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo, 1881 Bay of Naples, with Vesuvius in the Background Olio su tela, 57,9 x 80,8 cm Williamstown, Sterling and Francine Clark Art Institute |
Fondamentali furono gli affreschi di Raffaello alla Farnesina, nonché le pitture pompeiane di Napoli, la visita di Venezia con le decorazioni murali del Veronese e del Tiepolo, nonché Palermo, che portarono l’artista a considerare di avere ancora molto da apprendere dal punto di vista disegnativo, che lo portò a dipingere delineando maggiormente i contorni, definendoli plasticamente e spingendolo allo studio della luce e a una diminuzione dell’intensità coloristica. |
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Fanciulla con cesto di pesci, 1889 circa Girl with a Basket of Fish Olio su tela, 130,7 x 41,8 cm Washington, National Gallery of Art, dono di William Robertson Coe, 1956. |
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In seguito, l’artista, quando si rese conto che le esperienze di rigore disegnativo rendevano le proprie opere troppo rigide, cambiò, impiegando il colore con pennellate corpose, costruendone la forma e disegnandone le immagini. |
Ballerina con nacchere, 1909 Dancing Girl with Castanets Olio su tela, 155 x 64,8 cm Londra, The National Gallery, acquisto 1961 |
La mostra è tematica, il che ha consentito un’unione tra oli, disegni e grafica, che meglio permette di conoscere quelli che furono i quarant’anni di lavoro che sono seguiti al periodo impressionista. All’inizio mostra, il ritratto di Wagner e due opere del periodo napoletano, seguite poi dalla serie dei piccoli paesaggi impressionisti e dalle nature morte. |
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Gabrielle di profilo, 1910 circa Gabrielle in Profile Olio su tela, 40,5 x 32,5 cm Basilea, Collezione Rudolf Staechelin, in prestito permanente al Kunstmuseum Basel |
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Il clou dell’esposizione è nella grande sala tutta dominata dai bellissimi nudi femminili, come La bagnante in piedi del 1887, il Nudo femminile in piedi del 1890 e quello seduto del 1897, La bagnante che si asciuga la gamba destra del 1910 e Dopo il bagno del 1915, per citarne solo alcuni. Nei nudi è espressa la grande sensualità e, sopratutto nelle ultime raffigurazioni, il colore è dato in maniera più fluida con grande ricerca della luce. |
Bagnante che si asciuga la gamba destra, 1910 Bather Drying her Right Leg Olio su tela, 84 x 65 cm San Paolo del Brasile, MASP, Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand |
Ma Renoir non fu solo pittore di donne, poiché in mostra c’è una serie di ritratti maschili. Al piano superiore si trovano le scene di genere e alcuni ritratti tra i quali Donna con fiocco bianco, Ragazza seduta in giardino e Fanciulle al piano, oltre alla tela Il Cappello appuntato, logo dell’esposizione. Belle le sculture, tra le quali Busto di Claude e Il piccolo fabbro. Completano la mostra circa 50 lettere autografe del maestro. Importante esposizione che propone pezzi solitamente non visibili nei musei più frequentati e quindi di grandissimo interesse per il pubblico. Emilia Dodi |
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Dopo il bagno, 1915 circa After the Bath Olio su tela, 67 x 52,5 cm Winterthur, Kunstmuseum Winterthur, acquistato con fondi della Galerieverein e di privati, 1917 | |