Login | Guestbook | Immagini | Downloads | Mappa | 5 utenti on line
MENU

   Home
   Contattaci
   Chi Siamo
   Job oppurtunities


Rubriche

   Arte
   Cinema
   Eventi
   Libri
   Moda
   Mondomedi@
   Spettacolo
   Televisione
   Web Television


Pittori

   Galleria Digitale
   Giovani Promesse
   Maestri
   Nuovi Talenti


Archivio

   Archivio 2001- 2006


Multimedia

   Audio Interviste
   Video


 
Intervista Sonohra

Udskriv SidenStampa Send denne side til en venInvia ad un amico 

Una vittoria Sonohra

Per la categoria Giovani, con la canzone L’amore, hanno vinto i Sonohra, ovvero i fratelli veronesi Diego e Luca Fainello, di 21 e 26 anni. Su Internet già impazzano le richieste di piccole e grandi fan. Visum li ha intervistati.
Giancarlo Leone

 

 

a

Su Internet già impazzano le richieste di piccole e grandi fan. Cercano foto, notizie, canzoni e tutto ciò che li riguarda. Stiamo parlando dei Sonohra, ovvero i fratelli veronesi Diego e Luca Fainello, 21 e 26 anni, che hanno vinto la 58° edizione del Festival di Sanremo per la categoria Giovani. Forum e blog abbondano di messaggi a loro dedicati. Non hanno nemmeno fatto in tempo a calcare il palcoscenico dell’Ariston che sembrano già diventati i nuovi idoli delle ragazzine italiane. Non sono fidanzati. Ma l’inaspettato trionfo non ha montato la testa a questi due bravi musicisti. Visum li ha intervistati.

Allora ragazzi contenti di questa vittoria?
Vincere è stata un’emozione incredibile. Per noi è una felicità immensa, veramente inaspettata. La vittoria ci ha lasciati increduli. Eravamo così tranquilli che, complice la stanchezza e l’ora tarda, ci eravamo addirittura addormentati nella sala d’attesa. Ora, raggiunto questo traguardo, sembra tutto così enfatizzato. Ma aspettiamo che torni la calma. Solo dopo saremo in  grado di verificare il reale successo che ci ha portato Sanremo”.

 

Come nasce il nome Sonohra?
Nasce dalla necessità di dare più respiro al nome, ma anche dalla cadenza del nostro dialetto. Oltre ad essere un riferimento al deserto, che per noi rappresenta un’immensa idea di libertà”.

 

La vostra musica da cosa è influenzata?
Dalle sonorità inglesi e americane. Ci siamo esibiti nei pub suonando canzoni nostre e cover di Brian Adams, Bon Jovi, Dire Straits. Amiamo spaziare tra i vari generi, e nei live è bello far uscire anche la nostra vena blues. In fondo, pur facendo un genere prevalentemente straniero, cantiamo in italiano. La nostra è una trasformazione della musica di casa nostra che attinge a sonorità estere”.

Progetti futuri?
Torneremo ad esibirci per promuovere il disco Liberi da sempre. Poi inizieremo subito con un radio tour e successivamente ricominceremo con i live”.
Giancarlo Leone