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Grande grosso e Verdone

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Grande grosso e Verdone

Carlo Verdone dimostra anche stavolta, in Grande grosso e Verdone” di saper raccontare storie vere con un pizzico di tragica ironia. Dopo una lunga attesa, finalmente tutti i suoi fan possono di nuovo ammirare o criticare, i personaggi tanto amati negli anni ‘80 che consacrarono l’attore romano. Nel cast naturalmente Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari e Eva Riccobono per 131 minuti di puro divertimento con opportunità di riflessione.
Alessandro Gallippi

 

 

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Carlo Verdone, che nonostante le critiche dello scorso anno al suo “Il Mio Miglior Nemico”, campione d’incassi in tutta Italia, dimostra anche stavolta, che saper raccontare storie vere con un pizzico di tragica ironia è, e sarà sempre la formula vincente in sala. Dopo una lunga attesa, finalmente tutti i suoi fan possono di nuovo ammirare o criticare i personaggi tanto amati negli anni ‘80 che consacrarono l’attore romano.
C’è l’ossessivo maniacale Raniero, il tenero Leo di “Un Sacco Bello” e il coatto Ivano (‘O famo strano) di “Viaggio di Nozze”. Ovviamente è una pellicola pericolosa ha dichiarato il regista, perché il paragone con il passato e proprio dietro l’angolo. Ma l’ispirazione è venuta proprio grazie alle millequattrocento lettere scritte dai fan, che lo hanno supplicato di riproporre i suoi mitici personaggi.

 

Vengono quindi riproposti dall’attore/regista ormai cresciuti, ma sempre in preda alle loro tipiche follie e stravaganze. “Compagni di Scuola”, “Al Lupo al Lupo” e “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” sono stati una sorta di autoanalisi, qui invece siamo sul talento comico che lanciò l’attore sin dalla fine degli anni ‘70.

 

Tre storie parallele in cui troviamo Leo e la sua famiglia, che mentre partecipano ad raduno dei boy scout, saranno interrotti brutalmente dalla morte della madre di lui, con successive difficoltà d’improvvisare un funerale inaspettato. Nel secondo episodio, Callisto Cagnato, odioso e temuto professore universitario, uomo integerrimo di giorno, depravato di notte. E per finire la coppia coatta tanto amata in “Viaggi di nozze”, cercherà di ritrovare lo stimolo in una terribile vacanza a Taormina.

 

Alla fine Grande grosso e Verdone non è solo un revival di vecchi personaggi amati, ma un vero e proprio affresco della moderna società italiana, perfida cinica, attaccata al conticino in banca, scroccona, soprattutto ipocrita e volgare; dove il denaro regna su tutto e dove più spendi e più sei considerato.
La sua regia, riesce a raccontare ancora una volta le realtà giornaliere con un intelligente autorionia, in questo veritiero affresco del nostro paese.

 

Pellicole dinamiche intelligenti, piene di vita e anche di cruda realtà, di questo ha bisogno il cinema italiano. Carlo Verdone ancora una volta riesce a farci ridere e se riuscirete ad andare oltre il tempo che intercorre tra i personaggi degli anni ‘80 e quelli di oggi, apprezzerete la sincerità di questa pellicola che tira fuori vizi, virtù e tic dell’italiano medio.

 

Verdone piace, piacciono le sue storie dolci amare, con un pizzico di ironia e tragiche verità di fondo.
Alessandro Gallippi