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La vita rubata |
Avrebbe dovuto andare in onda prima il 27 novembre e poi il 24 febbraio e poi chissà quando. Stiamo parlando de La vita rubata , il controverso film TV di Graziano Diana con Beppe Fiorello che racconta la storia di Graziella Campagna, la diciassettenne siciliana uccisa dalla mafia il 12 dicembre del 1985 i cui presunti colpevoli sono ancora in attesa del giudizio d’appello. Mariangiola Castrovilli |
Foto ufficio stampa Rai |
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E sarebbe ancora slittato a chissà quando su richiesta del primo presidente della Corte d’Appello di Messina Nicolò Fazio che aveva segnalato come ‘la messa in onda del telefilm avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici della Corte d’Assise e d’Appello’ che si sarebbero riuniti proprio per il processo riguardante l’assassinio di Graziella, se non ci fosse stato nei giorni scorsi un nutrito coro di polemiche culminato con l’appello di un folto gruppo di scrittori e autori Tv, tra cui Giancarlo De Cataldo, Carlo Lucarelli, Furio e Giacomo Scarpelli, Vincenzo Consolo, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Laura Toscano, Umberto Contarello e Marco Travaglio, per cui finalmente Raiuno lo manderà in onda come annunciato lunedì 10 marzo in prima serata. |
Foto ufficio stampa Rai |
Sottolineando la tenacia per la messa in onda del film, il consigliere Rai Nino Rizzonervo dice che: “è sbagliato pensare che un film possa condizionare un giudizio ancora in corso. Se così fosse dovremmo fermare tutto. Al di là della contingenza, questa storia fa luce su un episodio ed una realtà che si è voluta dimenticare. Quando la giustizia arriva così in ritardo” ha continuato il consigliere “non è più giustizia. |
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Foto ufficio stampa Rai |
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E come se assistessimo ad un omicidio per ben tre volte. Prima è stata uccisa Graziella, poi il suo ricordo ed oggi è come se quel crimine si reiterasse nuovamente perché, a 25 anni di distanza da quel tragico avvenimento, ancora non si conosce la verità fino in fondo”. La storia, purtroppo realmente accaduta è quella di Graziella, una splendida minorenne curiosa della vita, che vuole aiutare la famiglia e portare a casa qualche soldo lavorando in una lavanderia di Letojanni. Purtroppo però la sera del 12 dicembre ’85 non fa più ritorno a casa. Viene trovata due giorni dopo a pochi chilometri di distanza con 5 proiettili esplosi in faccia. |
Foto ufficio stampa Rai |
Apparentemente non ci sono motivi a giustificare quest’orrendo delitto, un omicidio su cui però nessuno sente la necessità di indagare. Solo la sua famiglia non si da pace ed in particolare il fratello Pietro, carabiniere che non accetta quella morte irrisolta diventata ormai un’ossessione ed una ragione per andare avanti. E l’indagine, lunga più di 20 anni porterà questa famiglia a scoprire il male che li ha sempre circondati in quella provincia solo in apparenza tranquilla, ma dove la mafia faceva svernare latitanti coperti da una rete di complicità, connivenze e depistaggi. |
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Beppe Fiorello è Pietro Campagna, l’appassionato fratello di Graziella che dal dicembre dell’85 non ha mai cessato di lottare per scoprire la verità su questa storia di connivenze e coperture tra istituzioni e associazione mafiosa. “Ho accettato questa parte con difficoltà perché temevo che raccontasse ancora una volta la mia Sicilia come terra di mafia” spiega l’attore, “ma quando ho capito che si trattava di una grande storia d’amore ho fatto un passo indietro e ho capito di poter dare un senso più alto al mio mestiere. |
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Anch’io come i Campagna ho una famiglia unita e quella di Graziella è una piccola storia ma noi abbiamo il potere ed il dovere di raccontare storie che altrimenti svanirebbero nel nulla”. Per Pietro Campagna, il visibilmente emozionato fratello della vittima questo film è “la testimonianza di ciò che è accaduto. Volevano che tutto rimanesse in silenzio, ma non ci sono riusciti. I magistrati di Messina – accusa ancora Campagna – non hanno fatto commenti sull’insabbiamento del processo puntando invece il dito sulla Rai e questo li ha smascherati e ha fatto capire chi sono”. |
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A Graziano Diana alla sua prima regia abbiamo chiesto se è soddisfatto del risultato. “Per La vita rubata mi sono ispirato ad un viaggio in Sicilia e all’incontro con la vera famiglia Campagna. Solo dopo averli conosciuti ho avuto chiaro il tema del film, è giusto cambiare pagina dopo un dramma di questo tipo? O bisogna combattere per la verità? Quello di cui sono sicuro è che questa morte è stata un sacrilegio, una bestemmia. Quando ho conosciuto Pietro Castagna ho subito pensato a Beppe Fiorello. Doveva essere lui ad interpretarlo. Così ho scritto il copione pensando a lui”. |
Foto ufficio stampa Rai |
Nel film prodotto per Rai Fiction dalla Albatros di Alessandro Jacchia, accanto a Fiorello ci sono Guja Jelo, Marcello Mozzarella, Larissa Volpentesta(una splendida solare Graziella), Maurizio Marchetti e Aurora Quattrocchi. Mariangiola Castrovilli |
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