La gestione sociale dell’impresa
nell’economia globalizzata

La prevalente attenzione sulle debolezze delle istituzioni democratiche nella recente esperienza italiana ha fatto cadere l’interesse sulla democrazia economica, alla quale invece Giuseppe Acocella richiama nel suo recente, rigoroso saggioEtica, economia, lavoro” edita da Edizioni Lavoro, Roma.
Carlo Vallauri

 

 

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Sono sei saggi - con prefazione di Stefano Zamagni - nei quali l’illustre economista dell’Università La Sapienza ripropone, nell’età caratterizzata dal pensiero liberal-individualista di Milton Freedman, l’etica del lavoro come premessa per affrontare il problema della povertà, attorno al quale l’A. – dopo aver rilevato osservazioni poco note di Tocqueville – riconduce alle posizioni di Keynes e di Beveridge e in particolare a La Pira (Difesa della povera gente).

Milton Freedman

Sono le nuove povertà a imporre forme di intervento pubblico per influire sulle disuguaglianze (Amantya Sen): infatti, oltre alla mancanza di lavoro, oggi si avverte acutamente l’esistenza di condizioni di povertà relativa anche per occupati (working poors).
L’esclusione dalla vita sociale a causa dell’insufficiente reddito e della conseguente insignificanza sociale pesa nella realtà economica, come emerso nel rapporto su Povertà ed esclusione sociale nell’Unione Europea, che ha registrato 72 milioni di europei poveri, in differenti misure.

Giorgio La Pira

A questo punto riemerge il problema  della giustizia, muovendo da Kant per giungere a John Rawls, che ha indicato un modello di società basato sulla negoziazione tra individui. Ed in tale analisi Acocella ricorda gli scritti di Giuseppe Capogrossi sul significato etico dell’atto economico, aggiungendo le più recenti esposizioni di Thomas e Wagel sull’uguaglianza, di Ronald Dworkim sull’impero del diritto nonché di Richard J. Arneson sull’eguaglianza delle opportunità nello Stato sociale sino alla “Coorporate Social responsability” che si pone oggi al centro dello sviluppo dell’impresa, considerata nel suo governo e nelle sue possibilità di influenza, come soggetto primario nella vita economica.

Lois Tocqueville

Il ruolo del profitto risulta così come punto fondamentale nell’economia post-keynesiana mentre il ruolo del marketing spinge a comportamenti cinici, slegati da ogni problema etico.

Giuseppe Acocella

Ecco perché Acocella tiene a riannodare il discorso sul profilo etico-sociale soffermandosi su specifici problemi pratici come i controlli nel mondo del lavoro, gli incentivi, le procedure di misurazione del lavoro e dei costi, tutte realtà da riesaminare nell’età della globalizzazione, quando le istituzioni rischiano di restare impotenti per la gran parte delle transizioni commerciali e di organizzazione dell’impresa.

John Maynard Keynes

Le citazioni frequenti (da Dahl a Novak) confermano la qualità e la modernità degli studi dell’A., il quale perviene così a porre fondamentalmente il tema della democrazia economica in rapporto alla posizione delle imprese nel mercato e al loro valore sociale.

Ronald Dworkin

Una lettura che tra economia e diritto analizza l’impresa no-profit e le aziende pubbliche in rapporto all’etica, una sollecitazione che al rigore scientifico unisce la speranza verso la possibilità di realizzare una nuova stagione capace di ristabilire un corretto rapporto tra economia e realtà.
Carlo Vallauri

Richar J.Arneson