Tratto dai due romanzi di Steven Gould (“Jumper” e “Reflex”) e costato oltre 100 milioni di dollari, la pellicola interpretata dall’ex Anakin Skywalker di Star Wars, Hayden Christensen in compagnia di Samuel L. Jackson, sembra voler peccare un po’ di presunzione e i gli ingenti investimenti non rendono a pieno sullo schermo. Jumper in 89 minuti in cui nonostante il ritmo sia vertiginoso, non convince lo spettatore a causa di uno script, che lascia intravedere alcune lacune. Alessando Gallippi
Per una sorta di anomalia genetica, il giovane Davey riesce a tele trasportarsi in ogni luogo del pianeta. Egli gode di un potere assoluto che gli permette di fare ciò che desidera, ma che come tutti i doni, possiede il rovescio della medaglia. Infatti, se usato in momenti particolari, può provocare gravissimi danni e guai inizieranno quando Davey, capirà di essere in mezzo ad una guerra che dura da millenni.
Solo allora si unirà ad altri come lui contro una setta cattolica di paladini guerrieri, eredi dell’inquisizione che da secoli cercano di proteggere il pianeta. Tratto dai due romanzi di Steven Gould (“Jumper” e “Reflex”) e costato oltre 100 milioni di dollari, la pellicola interpretata dall’ex Anakin Skywalker di Star Wars, Hayden Christensen, sembra voler peccare un po’ di presunzione, gli ingenti investimenti, infatti, non colmano alcune lacune.
Samuel L.Jackson, inoltre sembra ritrovarsi ultimamente in ruoli senza troppo spessore. Il supervisore degli effetti speciali Joel Haynek (Matrix) ha migliorato la sua tecnica usata nella trilogia dei fratelli Wachowski, con un nuovo motion-control molto complesso e coreografato appositamente, per rendere la sensazione del teletrasporto in prospettiva molto più coinvolgente.
Ma a parte il coinvolgimento della frenesia visiva, la trama lascia troppi buchi, facendo immaginare un successivo seguito. Doug Limanregista dell’ottimo “The Bourne Identity” e “Mr & Mrs Bridge”, indubbiamente dimostra le sue qualità tecniche, ma la sceneggiatura scricchiola inevitabilmente.
Ciò non toglie che la pellicola si possa vedere e anche apprezzare sotto certi aspetti. L’idea dell’antieroe interpretato da Christensen è inizialmente interessante, ma finisce presto nel renderlo per certi versi antipatico. La breve durata è forse anche in parte la salvezza di questo spettacolare film, perché alla fine la spettacolarità prende il sopravvento sul cinema attuale.
Ci si aspettava molto di più: perché il trailer visto questa estate in anteprima negli States, lasciava precludere qualcosa di nuovo. Beh, la ventata di novità non c’è stata del tutto! Sito Internet: www.jumperthemovie.com Alessandro Gallippi