Alla GNAM ( Galleria Nazionale Arte Moderna) di Roma, proveniente da Mantova c’è, fino all’11 maggio 2008, la bella esposizione dedicata a Lucio Fontana scultore. Curata in entrambe le sedi da Filippo Trevisan, con opere della Fondazione Fontana, si giova di un interessante allestimento di Federico Lardera con catalogo Electa. Emilia Dodi
Il maestro Lucio Fontana
Sgombrando il campo da equivoci, va detto che Lucio Fontana nasce come scultore e tale resterà fino agli anni ’50 del 1900. Qui in mostra questa sua caratteristica è ampiamente dimostrata, senza nulla togliere alle sue opere pittoriche. Infatti è all’interno della scultura che si può trovare tutta l’opera di quest’artista. L’esposizione, che si giova di un bell’allestimento, inizia andando a ritroso, partendo dal suo ultimo periodo, con i Concetti spaziali Natura del 1959-60 nella sala d’ingresso, dove in parete a destra è il Concetto spaziale. I Quanta del 1960.
Per chi per età o per mancanza di notizie, non avesse visto nel 1949 l’Ambiente spaziale a luce bleu realizzato per la Galleria IlNaviglio, di cui tanto si parlò all’epoca, l’ambiente è stato ricostruito nel 1976 da Andrea Franchi e ora presentato alla GNAM.
Bella, interessante e attualissima “creazione di ambienti spazialiautonomi o in rapporto a situazioni architettoniche”, come scritto da Enrico Crispolti. La mostra prosegue poi con i bellissimi disegni tra i quali l’Autoritratto del 1940, quelli Spaziali della fine anni ’40 e la serie degli acquarelli-studio per sculture, di pari data.
Autoritratto 1940 Inchiostro su carta 290 x 225 cm Collezione Crippa, Varese
Seguono, nella sala grande divisa da pannelli, le belle sculture degli anni ’20-’30, come Toro, Venere e Uomini del 1931. Straordinaria la grande statua di Atleta in attesa del 1931, dipinto di bleu acceso e la statua della Mujer del marinero del 1940.
La mujer del marinero 1940 Terracotta 100 x 90 x 50 cm Milano, courtesy Amedeo Porro arte moderna e contemporanea
Non mancano le sculture astratte degli anni ’30 e quelle realizzate in ceramica , tecnica della quale Fontana fu maestro, così come Leoncillo, tra le quali Farfalla del 1936, Donne sul sofà del 1934, Testa di medusa del 1948. A mosaico il ritratto della moglie Teresita del 1940, dove l’artista ormai fuori dalle convenzioni, impiega l’oro, come farà poi anche con l’argento nei Concetti spaziali.
Bellissima la Deposizione del 1954-55. Ci sono i suoi ultimi lavori che appartengono a una “nuovagenerazione”, così come scritto da Maria Vittoria Marini Clarelli, come i due Concetti spaziali del 1967, sculture metalliche verniciate monocrome.(fig6) Accompagnano la mostra opere di artisti, quali: Klein, Burri,Castellani, Melotti, Manzoni e altri che sono, in un certo modo, debitori alla sua arte, con pezzi sia della GNAM che della Fondazione Fontana. Bella, interessante, ben allestita esposizione. Emilia Dodi