Visum stila un commento su quello che sono state le canzoni della prima serata del Festival. Non tutte sono state all’altezza della situazione, ma qualcosa di positivo c’è La prima serata del 58 Festival di Sanremo ci ha permesso di ascoltare il primo gruppo di canzoni dei Campioni. Pareri contrastanti come sempre, ma qualcosa di positivo si è visto. Giancarlo Leone
Anna Tatangelo
Paolo Meneguzzi, che ha aperto la grande kermesse ha presentato Grande. Non graffia, passa inosservata e l’acqua fresca non ha fatto mai bene alla musica. L’Aura con Basta! ha presentato una canzone pacifista, tema dominante del nuovo millennio, ma la canzone non esalta la sua bella voce.
Paolo Meneguzzi
Toto Cutugno con Un falco chiuso in gabbia ha presentato una discreta e bella canzone, ma ci e apparsa normale, anche troppo. Fabrizio Moro, con Eppure mi hai cambiato la vita, quest anno ha messo da parte la mafia, parla solo d amore, un po crepuscolare. Bella canzone ma ancora si è rimasti ancorati alla precedente. Anna Tatangelo con Il mio amico ha un pò deluso. Che pena scoprire da una brutta canzone che non c’è nulla di male essere gay ed amare un altro uomo. Michele Zarrillo con L’ultimo film insieme e una bella, garbata ed onesta canzone, ma si discosta un pò dalle altre canzoni che eravamo abituati a sentire dal cantante.
Toto Cutugno
Eugenio Bennato con GrandeSud ha regalato alla platea dell’Ariston e al pubblico televisivo una ventata di sana vitalità meridionale. La taranta con tanto di ballo al Festival non si era mai vista. Max Gazzè con Il solitosesso ha presentato un brano originale, insinuante, un testo stralunato, armonico che invita a riascoltarla. Francesco Tricarico, un po stralunato, ha presentato Vita tranquilla, una canzone non destinata subito ad essere capita, ma sembra che questa vita tranquilla sia un oasi tranquilla nel chiasso quotidiano.
Eugenio Bennato
Frankie Hi Ngr con Rivoluzione, una canzone un pò sessantottina, che riporta però all’Italia di oggi. Sicuramente sarà un tormentone per i prossimi mesi. Serata magra per i 7 Giovani. Di spessore è parso il cantautore Andrea Bonomo che canta la sua mamma in Anna. Ci hanno poi tirato su con il loro saltellante ska i Frank Head con Para parà Rarara. Reduci dai fasti di un inatteso successo giapponese grazie a My Space, i ragazzi di Torino, Melody Fallhanno mostrato una buona vivacità con Ascoltami. Un pò deludente Daniele Battaglia, figlio di Dodi dei mitici Pooh.
Frankie Hi Nrg
Valerio Sanzotta, il Pietrangeli de noantri, non ha sufficiente carisma dal vivo nella ballata Novecento, ma ha passato il turno. Ottima la performance di Giua con Tanto non vengo, che ha anch’essa passato il turno. Giancarlo Leone