Al Teatro Sistina, fino al 2 marzo, Loretta Goggicon il suo spettacolo Se stasera sono qui diretta dal marito Gianni Brezza. Un vero “one woman show” per la poliedrica attrice e soubrette che, in quasi tre ore di spettacolo, canta, balla e ci regala alcune imitazioni. Da vedere. Giancarlo Leone
Quante artiste ci sono in giro capaci di ballare, cantare, recitare, intrattenere, condurre trasmissioni televisive e fare al meglio le imitazioni? Poche, pochissime, ma scherziamo? Solo una: Loretta Goggi, uno dei rari talenti artistici del nostro mondo dello spettacolo che fino al 2 marzo è in scena al Teatro Sistina di Roma con lo spettacolo Se stasera sono qui, scritto da Riccardo Cassini e dalla stessaLoretta Goggiper la regia del marito, Gianni Brezza.
Lo spettacolo è un vero one woman show che il regista ha voluto cucire addosso a questa artista, vera artista con la A maiuscola, versatile, poliedrica, ma soprattutto molto amata dal pubblico. In quasi tre ore di spettacolo la Goggi canta, balla e ci regala le sue migliori imitazioni. C’è tutto in questa favolosa artista: l’intrattenitrice, l’attrice, la cantante, la donna. La donna che non si adegua più ai programmi beceri che propone la tv.
Le quasi tre ore diventano una cavalcata di ricordi: sigle di spettacoli a cui ha partecipato (Canzonissima 1972, con Pippo Baudo, Formula 2, con Alighiero Noschese, Sanremo), canzoni (L’aria del sabato sera, Io nascerò, Maledetta primavera), omaggi alla canzone napoletana, a Gabriella Ferri (Sempre).
Poi ci sono i musical Stanno suonando la nostra canzone, con GigiProietti, Bobbi sa tutto, con Johnny Dorelli, Hello Dolly. Tutto diventa un medley di emozioni che il pubblico non ha dimenticato.
E poi i monologhi, divertenti, provocatori, autoironici, la presa in giro della vita di coppia. E le imitazioni? Mina, Ornella Vanoni, PattyPravo, Rita Levi Montalcini, Fabrizio Del Noce, Lina Wertmuller. Per ognuno un aneddoto, una battuta al fulmicotone. Uno spettacolo più che riuscito, che fa venire i brividi sulla pelle e la commozione vera.
Per un’artista così, tanto di cappello. Buona parte del merito va anche all’orchestra, 8 elementi solisti, anch’essi di livello, diretti dal Maestro Federico Capranica, un’orchestra che suona dal vivo, accompagnando e supportando la Goggi in maniera esilarante e al corpo di ballo che danza e canta con coreografie splendide.
Ottimo il gioco di luci, gestite con attenzione e furbizia. Che sia il momento che qualche dirigente Rai le faccia una valida proposta? Spettacolo senza dubbio da vedere. Giancarlo Leone